29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Gli espulsi accusano il leader M5S: «Taglia le teste pensanti»

Artini: «Grillo ha creato un direttorio, bella democrazia»

Dopo l'espulsione dal Movimento dei due deputati Artini e Pinna, il leader M5S decide di creare un direttorio attraverso il quale prendere le decisioni per tutto il movimento. Insorge una parte di grillini, accusando il leader di non essere democratico e di tagliare le teste pensanti.

ROMA - Non tutto il Movimento 5 Stelle sembra essere d'accordo con la proposta del leader, Beppe Grillo, di eleggere cinque parlamentari con i quali prendere le decisioni di più ampio respiro. La decisione del comico genovese è arrivata in seguito ai fatti di ieri, che hanno visto le espulsioni di due deputati, Artini e Pinna, accusati di aver violato il regolamento relativo alla restituzione di parte dello stipndio.

ARTINI: LE FOLLIE DELL'IMPERATORE - Massimo Artini, ai microfoni di Gr1, in seguito all'espulsione avvenuta tramite un sondaggio sulla rete, commenta i fatti di ieri e soprattutto la trovata di oggi di Beppe Grillo. Secondo Artini, la mossa del leader a 5 Stelle dimostrerebbe, ancora, la scarsa democrazia esistente nel Movimento, in cui, in realtà viene a tutti gli effetti seguita solo la parola di Grillo. Il direttorio proposto oggi da Grillo? «Un altro chiaro esempio di democrazia! Sono nomi imposti dall'alto, senza la consultazione dei gruppi parlamentari e dell'assemblea, che invece doveva potersi esprimere»

GRILLO L'ILLUSIONISTA - Il Movimento 5 Stelle poteva essere una «grande opportunità di cambiamento», in realtà Beppe Grillo, con l'aiuto di Roberto Casaleggio, ha «usato la politica per fini profondamente diversi dal bene del paese». Ha «illuso milioni di italiani» attraverso un «progetto cinico, folle e devastante». Valentino Tavolazzi, già consigliere Cinque stelle in Comune a Ferrara, primo espulso insieme all'intera lista dall'ex comico, nel marzo 2012, commenta così le vicissitudini interne al movimento dopo l'espulsione dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna.

GRILLO E CASALEGGIO TAGLIANO LE TESTE PENSANTI  «Sono nel pallone, reagiscono nervosi, senza un piano, incapaci di dare una prospettiva politica alla loro creatura immatura - ha scritto Tavolazzi -. Gli italiani che li hanno seguiti aprono finalmente gli occhi e delusi, traditi dalla più grande bufala politica degli ultimi anni, li abbandonano. I padroni del movimento non si nascondono più dietro la maschera della democrazia dal basso, della trasparenza, dell'uno vale uno». Grillo e Casaleggio sono responsabili, secondo l'ex Cinque stelle, di aver impedito al M5S di camminare con le proprie gambe, «eliminando le teste pensanti» e «premiando sciatteria, subalterna fedeltà ed incompetenza, distribuendo poltrone, stipendi, incarichi». Ora «la farsa è finita» e Grillo «farebbe bene a chiedere scusa agli italiani».

RIZZETTO: I DUE ESPULSI SENZA MOTIVO - «E' falso che i due deputati espulsi non abbiano rendicontato. E' una motivazione che non sta in piedi». Lo ha affermato il deputato del M5s Walter Rizzetto durante la trasmissione Effetto Notte, su Radio 24. «Non è una posizione personale - ha precisato -. Molti deputati del Movimento 5 Stelle la pensano come me. Io mi sono sempre dichiarato contrario alle espulsioni, a quelle precedenti e quelle odierne. Si tratta sempre di soldi. E' falso che i deputati espulsi non hanno rendicontato e non hanno restituito. Hanno dimostrato di averli restituiti, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, visto che hanno prodotto i bonifici eseguiti. Quindi è una motivazione che non sta in piedi. Io non so perché siamo arrivati a questo, io so solo che Pinna e Artini sono due ottimi colleghi che hanno sempre lavorato, sia in commissione si nel gruppo parlamentare. E' stato un brutto trattamento quello che gli è stato riservato. A questo punto penso sia un'espulsione un po' strumentale». «In questo momento - ha concluso Rizzetto - c'è un sano bisogno di fare autocritica. Io penso che l'autocritica vada effettuata anche quando le cose vanno bene, figuriamoci quando non vanno bene. Noi ci meritiamo di più rispetto all'esito elettorale delle regionali. Forse la comunicazione va un po' rivista».