19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La Carinelli, deputata fedele a Grillo, attacca l'imputato Artini

Carinelli: «Artini fa phishing con il server dei 5 stelle»

«Stop al buonismo» per la deputata 5 stelle Paola Carinelli: su facebook, la sua denuncia nei confronti di Artini, a rischio di espulsione: a suo carico, le accuse di aver assunto come collaboratore un giornalista vicino al Pd e di aver clonato il server del gruppo

ROMA - La deputata M5S Paola Carinelli è d'accordo con l'espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna. «Mi sono rotta la palle del buonismo - scrive su facebook - per cui mi tolgo un paio di sassolini dalle scarpe sui due personaggi in questione»«Oltre a non voler rendicontare - spiega - una ha assunto come collaboratore un giornalista vicino al Pd, al quale potrebbe passare informazioni. L'altro ha avuto accesso al server del gruppo e con la sua azione ha esposto tutto il gruppo parlamentare a rischi penali (oltre ad aver accesso alle nostre corrispondenze personali). Non pago, ha clonato il portale a fini presumibili di phishing (che è reato). Per me da tempo queste due persone non sono più del M5S. Altrove sarebbero state sbattute fuori con una firma, da noi decidono gli iscritti».

ARTINI: EDITTO SENZA FONDAMENTO - Intanto, duro il commento di Massimo Artini riguardo al sondaggio sulla sua espulsione lanciato da Grillo sul suo blog: «Un editto privo di ogni fondamento e irrispettoso della dignità di ogni singola persona, sia essa attribuita a un cittadino o a un cittadino portavoce»«Apprendo, oramai con minimo stupore - scrive Artini - di un post pubblicato sul blog gestito dalla Casaleggio Associati srl, all'interno del quale si evince palesemente una richiesta vincolante, e non consultiva, per la mia espulsione dal gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle, assieme a Paola Pinna».

E' GRILLO AD AVER VIOLATO IL REGOLAMENTO - «Fermo restando che le dichiarazioni sulla mia rendicontazione sono false e del tutto tendenziose (rendicontazioni disponibili su www.massimoartini.it) - sottolinea Artini - tengo a sottolineare che la reale violazione del codice di comportamento non è stata condotta dal sottoscritto, ma dallo stesso blog gestito dalla Casaleggio Associati srl, il quale, ergendosi a cattedra morale, ha chiaramene bypassato, invertendole, le regole indicate dallo stesso codice etico, che recita testualmente: 'I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l'espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L'espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch'essa a maggioranza'»«E' evidente - conclude - che chi dovrebbe assumere, esclusivamente, il ruolo di 'fornitore di servizi informatici', oggi si diletta a pronunciare editti privi di ogni fondamento e irrispettosi della dignità di ogni singola persona, sia essa attribuita a un cittadino o a un cittadino portavoce».