29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
La Regione Lazio azzera i privilegi agli ex Consiglieri

Zingaretti cancella i vitalizi a tutti

«Grazie a tutti i consiglieri. La nostra Regione cambia»: ha detto Zingaretti, dopo l'approvazione della legge che ha tagliato i vitalizi del passato. Soddisfazione anche dalla consigliera Teresa Petragolini: «Basta ai privilegi intollerabili del passato. Non saremo più quelli che spendono più di tutti»

ROMA - «Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato un'altra importante legge. Dopo l'abolizione dei vitalizi fatta nel 2013 per gli attuali consiglieri, abbiamo tagliato anche i vitalizi del passato. Accorpato due altre grandi società, Lazio Service e Lait, in una. Abbassato del 10% il bollo alle società di leasing per riportare nel Lazio le immatricolazioni e incassare decine di milioni di euro che avevamo perso. Grazie a tutti i consiglieri per queste scelte e per il sostegno unanime che hanno garantito. Grazie ad una squadra straordinaria che con i fatti e a testa alta sta cambiando tutto come avevamo promesso ai cittadini: il Lazio cambia davvero». Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

GIÀ TAGLIATI I VITALIZI DELLA PRESENTE LEGISLATURA DAL 2012 - Per i consiglieri a partire dalla presente legislatura (X) il vitalizio era stato già abolito con una norma contenuta nella finanziaria regionale 2012, ribadita dalla prima spending review regionale (legge 4/2013). Le nuove disposizioni sono contenute in un subemendamento alla proposta di legge n. 184 in materia di spese per il personale regionale, sottoscritto dal presidente Daniele Leodori, dall'ufficio di presidenza del Consiglio e da tutti i capigruppo con l'eccezione di Fratelli d'Italia, Movimento 5 stelle e del consigliere Fabrizio Santori (Misto). Assieme a numerosi emendamenti che ne hanno cambiato radicalmente la fisionomia, la pl 184 è stata infine approvata, a tarda notte, questa volta a maggioranza (32 favorevoli, 4 astenuti), con il nuovo titolo «Disposizioni di razionalizzazione normativa e di riduzione delle spese regionali». Oltre alla norma sui vitalizi che rappresenta il cuore del provvedimento, la pl 184 stabilisce, tra l'altro, la liquidazione dell'Agenzia regionale per i trapianti e l'accorpamento delle società regionali Lazio Service e Lait.

ADDIO AL VITALIZIO A 50 ANNI PER GLI EX CONSIGLIERI - La nuova norma in materia di vitalizi dispone, con decorrenza dal 1 gennaio 2015, che chi non ha compiuto 50 anni di età, ma ha fatto parte delle legislature precedenti, potrà ricevere il vitalizio a 65 anni, non più al compimento del cinquantesimo anno d'età, come era previsto dalla vecchia legge. C'è la possibilità di anticipare l'erogazione del vitalizio a partire dai 60 anni, ma in questo caso è prevista una decurtazione del 5% per ogni anno di anticipo (chi sceglierà di ricevere il vitalizio a 60 anni avrà un taglio del 25%). Nel triennio 2015-2017 è prevista una riduzione temporanea per i vitalizi erogati agli ex consiglieri o titolari di reversibilità, calcolata in modo progressivo con quattro aliquote: fino ai 1500 euro lordi sarà dell'8%, dai 1501 ai 3500 euro del 10%, dai 3501 ai 6000 del 13% e oltre i 6000 euro del 17%. Per chi invece oltre al vitalizio regionale percepisce anche altri vitalizi, come quello da parlamentare italiano o europeo o da un'altra regione, le aliquote del contributo di solidarietà sono maggiorate del 40%. Pertanto, sarà al 11,2% fino ai 1500 euro lordi, al 14% dai 1501 ai 3500, al 18,2% dai 3501 ai 6000 e al 23,8% oltre i 6000 euro sempre lordi. I titolari di assegno vitalizio diretto o di reversibilità che hanno un reddito lordo complessivo annuo ai fini Irpef inferiore o pari a 18.000 potranno invece chiedere l'esenzione di tale riduzione temporanea del vitalizio.

TAGLI NETTI - In attuazione di alcune disposizioni contenute nella legge di stabilità nazionale 2014, a decorrere dal 1 gennaio 2015 e per un periodo di tre anni, nei confronti dei consiglieri che superano quattordici volte il trattamento minimo Inps è prevista una decurtazione del 6 per cento per la parte eccedente il predetto importo lordo. Tale aliquota cresce fino al 18% se il vitalizio supera di trenta volte il trattamento minimo Inps (501,38 euro mensili nel 2014). I risparmi derivanti da queste misure di contenimento della spesa saranno versati all'entrata del bilancio dello Stato. Chi ha un doppio vitalizio, inoltre, potrà rinunciare a quello della Regione Lazio: in questo caso gli sarà riconosciuta la restituzione dei contributi versati, purché ne faccia richiesta entro 30 giorni dall'entrata in vigore della nuova legge, senza rivalutazione monetaria o riscossione di interessi. Con la nuove disposizioni il trattamento previdenziale contributivo, introdotto dalla legge 4/2013, non ha più natura obbligatoria. Pertanto, i nuovi consiglieri potranno scegliere di aderire al sistema pensionistico contributivo entro sessanta giorni dalla prima convocazione del Consiglio. Per i consiglieri dell'attuale legislatura alla prima nomina, quelli cioè che non hanno diritto al vitalizio, potranno, se lo vorranno, richiedere la restituzione anticipata dei contributi previdenziali già versati dall'inizio della legislatura (2013) a oggi, rinunciando dunque alla pensione che avrebbero preso a 65 anni. Infine, sarà bloccato per i prossimi tre anni l'adeguamento Istat.

PETRAGOLINI: GRANDE PASSO, MA NON DEL TUTTO RISOLUTIVO - «Con l'approvazione delle norme sulla riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri da parte del Consiglio regionale, abbiamo compiuto un grande passo. Un bel modo per rinnovare la politica e assumersi delle responsabilità tutti insieme: oggi abbiamo vinto tutti». Così Teresa Petrangolini, consigliere regionale del Lazio. «Abbiamo fatto una cosa positiva per due motivi», spiega Petrangolini. «Primo motivo: così ridiamo dignità alla funzione originaria dei vitalizi. I vitalizi erano stati sovraccaricati di 'stravaganze', come le ha definite il Presidente Zingaretti, ed erano diventati dei privilegi. Oggi con questa legge li riportiamo al loro significato originario che è quello di garantire a tutti la possibilità di offrire un servizio alla democrazia. Secondo motivo: mettiamo fine alla specificità del Lazio. Non che le altre Regioni abbiano fatto molto meglio, ma avevamo trasformato il vitalizio in un privilegio intollerabile. Non siamo più quelli che spendono più di tutti: oggi abbiamo rimediato»«Certo, forse non risolviamo alcune cose», aggiunge Petrangolini. «In primo luogo si tratta di misure temporanee: abbiamo tre anni per capire cosa dovrà succedere dopo. E allo stesso tempo, però, eviteremo in questo modo il rischio di una moltiplicazione di ricorsi degli ex consiglieri regionali. Resta poi ancora aperta la questione del cumulo: abbiamo introdotto una maggiorazione, ma sarebbe utile una soluzione nazionale e generale del problema. Su questi punti il mio impegno non mancherà anche in futuro». «Sappiamo che è stato molto difficile parlare del tema», conclude Petrangolini. «Abbiamo affrontato dei tabù e ricucito le fratture tra il presente e il passato. Ognuno in queste situazioni cruciali è obbligato a passi in avanti e a passi indietro. Devo allo stesso tempo registrare un grande senso di responsabilità da parte del Consiglio regionale: ho apprezzato le numerose firme che danno il senso di questa novità. Non importa che non ci siano tutte le cose che ho immaginato, ma è comunque una grande traguardo quello che varchiamo oggi».