Fontana: ci state uccidendo
L'assemblea dei sindaci provenienti da tutta Italia ha fatto emergere quanto siano state sbagliate le scelte dei governi nazionali che hanno adottato pessime politiche nei confronti dei Comuni. «La nostra voce è il frutto dell'angoscia e della frustrazione dei cittadini«, ha dichiarato il sindaco di Varese, Attilio Fontana.
ROMA - «L'assemblea di centinaia di sindaci provenienti da tutta Italia ha oggi, fisicamente e chiaramente, fatto emergere quanto siano state scellerate le scelte dei governi nazionali che perseverano in logiche contabili in danno dei Comuni iniziate dal governo Monti». Lo ha detto il sindaco di Palermo, e presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che oggi partecipa a Montecitorio all'incontro di 600 sindaci italiani con la Camera dei Deputati e il governo nazionale. «Tutte le buone intenzioni annunciate oggi dal Parlamento e dal governo - ha sottolineato Orlando - sono, allo stato, soltanto una conferma della grave negatività di quelle stesse scelte, confermate anche di recente».
FONTANA: BASTA PAROLE, SERVONO FATTI - «Il patto di stabilità è l'argomento di cui si è più parlato ma su cui non si è fatto assolutamente nulla». Nel decennio 2004-2014 «c'è stato il 32% di minori investimenti che si aggiungono a circa 17 miliardi di blocco di pagamenti. Il patto ha comportato quindi il blocco dell'economia nei territori rendendo ancor più precaria la situazione nelle nostre città». A sottolinearlo è stato il sindaco di Varese, Attilio Fontana, in un passaggio del suo intervento alla Camera dei deputati. «Chiediamo quindi che si intervenga - ha aggiunto Fontana -, anche alla luce della nuova armonizzazione dei bilanci che partirà nel 2015. Altrimenti - ha chiosato - uccideremo i Comuni». Il sindaco di Varese ha ricordato che «la nostra voce è la stessa di angoscia e frustrazione dei cittadini, perchè se noi non siamo in grado di rispondere ai loro bisogni loro hanno la consapevolezza che le loro città si stanno sgretolando».
FASSINO: SIAMO AL PUNTO LIMITE - «In questi anni i Comuni hanno fatto fronte uno sforzo enorme che non è stato imposto, nè richiesto allo Stato e alle sue amministrazioni centrali». Lo ha denunciato il presidente dell'Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, parlando in aula alla Camera nel corso dell'incontro tra sindaci e parlamentari. Fassino ha ricordato che «tra il 2010 e il 2013 i trasferimenti statali ai Comuni sono stati ridotti dell'85% e dal 2007 il contributo dei Comuni al risanamento è stato del 17 miliardi di euro». Per questo, secondo il presidente dell'Anci, «siamo al punto limite, le risorse non possono essere più contratte. Si apra, invece, una stagione nuova tra Stato e Comuni, riconoscendo autonomia finanziaria, con più spazi per investimenti, e autonomia fiscale».
PIZZAROTTI: I SINDACI HANNO BISOGNO DI AIUTO - «Un tavolo per riprogettare i servizi, per consentire uno sblocco dei welfare locali, oggi seriamente minacciati». Lo ha chiesto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, parlando di welfare nell'aula della Camera, nell'ambito del confronto tra sindaci e deputati. «Vogliamo un welfare di comunità. I sindaci hanno bisogno di cambiare, ma anche di avere nuovi strumenti, talvolta straordinari», ha ribadito il sindaco di Parma, accennando ai numerosi 'taglì subiti nei trasferimenti. «Negli ultimi anni si è perso di vista il tema dell'uguaglianza economica e sociale. I cittadini - ha spiegato Pizzarotti - chiedono un reddito minimo e un migliore standard dei servizi alla persona. E lo Stato centrale non ha ancora chiaro il ruolo dei sindaci. E alle domande sempre più disperate e impellenti dei cittadini - ha sottolineato - i sindaci non sono in grado, da soli, a dare risposte utili».