25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Elezioni in Emilia-Romagna

Franceschini: «Non mi candido»

Dopo le annunciate dimissioni di Vasco Errani, in seguito alla condanna per falso ideologico, il centrosinistra cerca il suo successore. Ma il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, chiarisce subito: «Faccio già un lavoro che mi piace».

BOLOGNA - Dopo le dimissioni di Errani, il centrosinistra cerca il suo successore in Emilia-Romagna. Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, «emiliano doc», si sfila dalla corsa per la poltrona di presidente, dopo le annunciate dimissioni di Vasco Errani in seguito alla condanna in appello per falso ideologico a un anno di reclusione. «Faccio un lavoro bellissimo", ha detto ai cronisti il ministro dopo un incontro in Comune a Bologna per discutere di finanziamenti e organizzazione del circuito culturale e architettonico della città. Domani, per l'ultima seduta dell'Assemblea legislativa, è atteso Errani che con ogni probabilità interverrà per un saluto prima di formalizzare il suo addio in Regione.

Franceschini (Pd): Non sarò io il successore di Errani - "Io sto già facendo un lavoro bellissimo", ha tagliato corto così Franceschini, in municipio a Bologna. Il suo è uno dei tanti nomi che erano usciti nei giorni scorsi per sostituire Errani dopo la condanna per la vicenda del finanziamento alla cooperativa agricola Terremerse di cui il fratello era amministratore all'epoca dei fatti. Il Pd sta cercando un'intesa al proprio interno per evitare di ricorrere alle primarie, che andrebbero organizzate "in fretta" in caso di voto a novembre: oltre al ministro di origine ferrarese, si è parlato dell'attuale segretario regionale Stefano Bonaccini, del modenese Matteo Richetti, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e dell'attuale sindaco di Imola Daniele Manca. «Il Pd ha delle regole: se c'è un accordo non si fanno le primarie, se l'accordo non c'è si fanno le primarie», ha rimarcato ancora una volta Franceschini.

Sel frena l'alleanza col Pd - L’alleanza di Sel con il Pd in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna non è scontata. L’assemblea regionale del partito di Vendola ha votato all’unanimità un documento nel quale frena sull’alleanza, esprime pesanti perplessità sulle primarie (che dovrebbero tenersi ad inizio settembre) e lancia per le regionali un rassemblement elettorale che si richiama all’esperienza della lista Tsipras. «Il bilancio dell’esperienza di governo di Vasco Errani – scrive Sel – pur nel complesso positivo, è costellato di luci e ombre. Sulle elezioni regionali del prossimo autunno, la scelta è quanto mai netta: le idee, prima dei nomi, la condivisione dei programmi, prima delle appartenenze e delle alleanze».