23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Droga

Orlando: usciranno meno di 3mila piccoli spacciatori

Non più di tremila detenuti, condannati per droga, potrebbero uscire dal carcere per effetto della sentenza della corte di Cassazione del 29 maggio scorso: la cifra arriva dal ministro della Giustizia

ROMA - Non più di tremila detenuti, condannati per piccolo spaccio, potrebbero uscire dal carcere per effetto della sentenza della corte di Cassazione del 29 maggio scorso: la cifra arriva dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, il quale però - al question time alla Camera - ha sottolineato che "al momento non è esattamente determinabile la platea dei detenuti interessati dagli effetti della sentenza. Secondo la pronuncia della Cassazione infatti, arrivata sulla base della sentenza della Consulta del 2012 che aveva dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi, i condannati in via definitiva e recidivi per spaccio lieve di droga potranno chiedere il ricalcolo, al ribasso della pena. Sulla base della sentenza - ha ricordato il Guardasigilli rispondendo ad un'interrogazione alla Camera - il giudice dell'esecuzione dovrà riderminare la pena, non solo procedendo alla comparazione tra circostanze attenuanti e aggravanti ma anche rideterminare i limiti edittali. E "secondo i dati dell'amministrazione penitenziaria al 26 maggio erano circa 8500 in detenuti in esecuzione definitiva della pena" per i reati interessati dalla sentenza, ma la rilevazione statistica - ha spiegato il ministro Orlando - non è in grado di chiarire a quali nel singolo caso è applicabile la sentenza per effetto della giudizio di prevalenza aggravanti-attenuanti. "Questo significa - ha aggiunto Orlando - che degli 8500 detenuti una prate soltanto potrà avere benefici" ma "allo stato non è possibile stimare esattamente l'impatto della sentenza della Cassazione e si sta procedendo all'analisi della situazione dei detenuti", comunque "Allo stato potrebbe non essere superiore alle tremila unità la platea interessata".