20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Costi della Politica

Il Governo mette la fiducia sul dl «salva Roma». Salta la rescissione dagli affitti d'oro

M5s e Lega Nord hanno annunciato l'ostruzionismo sul disegno di legge omnibus, già al centro di polemiche per la norma relativa al gioco d'azzardo. Si è scoperto che dalla legge di stabilità è stato soppresso un emendamento dei grillini che prevedeva la possibilità per lo Stato di cancellare contratti plurimilionari per la locazione di alcuni immobili

ROMA - Il governo ha deciso di porre oggi la fiducia sul decreto legge (dl) cosiddetto salva Roma, un provvedimento omnibus che ha acceso il dibattito parlamentare pre-natalizio prima sulla norma relativa al gioco d'azzardo e poi, con una discussione che ha raggiunto il suo apice ieri alla Camera, sugli affitti d'oro pagati dalle amministrazioni pubbliche.

SALTA RESCISSIONE AFFITTI MILIONARI - Lega Nord e Movimento 5 stelle (M5s) hanno minacciato l'ostruzionismo. I parlamentari del M5s hanno scoperto che nella legge di stabilità - che sarà approvata definitivamente oggi dal Senato con un altro voto di fiducia - c'è un emendamento che impedisce di recedere dagli affitti multimilionari di alcuni palazzi, cancellando un altro emendamento precedentemente presentato dagli stessi grillini nella cosiddetta «manovrina», successivamente annullato e poi nuovamente inserito nel «salva Roma». Con questa norma, ad esempio, la Camera potrebbe disdire l'affitto da più di 10 milioni di euro di Palazzo Marini, di proprietà di una società di Sergio Scarpellini.

GOVERNO POSSIBILISTA - Dopo un'accesa riunione dei capigruppo, ieri sera, il governo ha deciso di mettere la fiducia oggi e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, avrebbe promesso di riproporre la norma nel decreto «milleproroghe», che dovrebbe essere varato venerdì prossimo 27 dicembre. Il governo, ad ogni modo, dovrebbe illustrare i propri intendimenti oggi in aula.

RENZI CON IL M5S - Ieri sera, ospite di Che tempo che fa su Rai 3, anche il segretario del Partito democratico (Pd) Matteo Renzi è intervenuto sulla vicenda: «La norma contro gli affitti d'oro è giusta, sono d'accordo con i Cinque stelle», e ha aggiunto: «Nessuno ha il monopolio delle buone idee. E' giusto chiedere sacrifici ai deputati. Possono benissimo avere uffici più piccoli».

RADICALI, CAMERA PUÒ GIÀ RESCINDERE - Rita Bernardini segretaria di Radicali Italiani e Irene Testa coautrice con Alessandro Gerardi del libro Parlamento Zona franca in riferimento alla questione degli affitti d'oro della Camera dei deputati, hanno dichiarato in una nota: «La Presidenza della Camera dei deputati ha uno strumento immediato, diretto e trasparente per risolvere il groviglio strettosi intorno ai palazzi Marini: invece di continuare a mandare input contraddittori al Governo, applichi direttamente l'articolo 3 del decreto Monti, che consente la facoltà di recesso a tutte le amministrazioni incluse nell'elenco Istat. Se infatti si apre quell'elenco, si scopre che in cima esso esordisce con le parole 'Organi costituzionali' e, tra questi, vi è indiscutibilmente la Camera dei deputati. La Presidenza della Camera ha quindi già ora la possibilità di disdettare i contratti con Scarpellini: se non lo fa, è solo perché vuole restare coerente con la mitologia dell'autodichia che la ha condotta a costituirsi in giudizio contro la Corte di cassazione nel giudizio che sarà deciso l'11 marzo prossimo dalla Corte costituzionale».

SC, DA M5S POLEMICHE INUTILI - Andrea Mazziotti, responsabile Giustizia di Scelta Civica (Sc) ha attaccato il M5s: «La polemica di ieri del M5s sul comma 254-ter della legge di stabilità che sarebbe una norma 'salva casta' per proteggere i ricchi contratti di locazione stipulati con la Camera dall'immobiliarista Scarpellini è una totale bufala. Il 254-ter infatti, esenta dal recesso solo gli immobili di proprietà dei fondi comuni di investimento, mentre Scarpellini possiede Palazzo Marini tramite la Milano 90 S.r.l., una normalissima srl che fa capo a lui personalmente. Quindi il diritto di recesso gli si applica comunque. Sarebbe bastata una ricerca su internet di pochi minuti per evitare di perdere una giornata di lavoro della Camera e risparmiare fiumi di inchiostro e di parole inutili».

PERICOLOSA PROPAGANDA - «Noi di Sc - ha proseguito Mazziotti - siamo favorevoli al diritto di recesso appena introdotto, ma contrari a eliminare il 254-ter. I fondi immobiliari, infatti, sono in molti casi quotati e in mano ai risparmiatori, e di solito comprano immobili finanziandosi con dei mutui. E' chiaro che un recesso del conduttore nel bel mezzo del mutuo (e anche solo il rischio di un recesso) li farebbe fallire, o comunque crollare in borsa uno dietro l'altro. Un bel risultato davvero. Siamo quindi a favore della riduzione dei costi, ma bisogna prevedere norme eque che non danneggino cittadini onesti solo per farsi pubblicità e vantarsi di aver colpito la casta. Questa vicenda dimostra che non si deve cedere davanti a chi urla più forte. Ci si sarebbe potuti risparmiare una pessima figura davanti a tutta Italia».

REALACCI (PD), CONDONO SPIAGGE DANNOSO - Intanto Ermete Realacci (Pd), presidente della Commissione Ambiente territorio e Lavori pubblici della Camera, ha scritto una nota per denunciare un emendamento, passato al Senato, al cosiddetto dl Salva-Roma sul «condono spiagge»: «Non c'era francamente bisogno che, oltre alle tante norme del tutto estranee al testo iniziale del decreto, venisse inserita nel decreto legge 126/2013 anche una sanatoria indifferenziata per case in legno, cabine, bungalow, roulotte o altri manufatti non previsti dalle concessioni e realizzati in aree demaniali senza nessuna valutazione nel merito e a fronte di una aumento del canone francamente irrisorio. Non è così che si fanno gli interessi dell'ambiente, del turismo, del Paese. E' un autogol per l'Italia che punta ad un futuro migliore ed è stato realizzato, per quanto mi risulta, senza coinvolgere il ministero dell'Ambiente. Non è così che si fanno buon leggi».

M5S, ENNESIMO CONDONO SU SPIAGGE INACCETTABILE - I portavoce del Movimento 5 stelle (M5s) della commissione Ambiente alla Camera hanno dichiarato: «Non è accettabile la presenza dell'ennesimo condono nel decreto Salva-Roma. Non si capisce la logica secondo cui case in legno, cabine, bungalow e roulotte non previsti dalle concessioni e realizzati in aree demaniali debbano essere sanati».

REALACCI PASSI AI FATTI - «Questa decisione scellerata – hanno scritto i deputati M5s - toglie il velo sull'ipocrisia del governo e del principale partito di maggioranza. Ci auguriamo che il renziano Ermete Realacci oltre ad affermare di essere contrario alla norma passi dalle parole ai fatti. Chiederemo l'immediata soppressione della norma in oggetto perché pensare di poter abbandonare il nostro Paese al giogo degli speculatori è di una gravità assoluta».

STANGATA SU SOLITI NOTI - «Le ricette del governo da un lato sono da sponda agli speculatori e dall'altro non danno una prospettiva al settore - ha affermato Carla Ruocco, vicepresidente della commissione Finanze di Montecitorio - Ci si prepara a stangare i soliti noti, anche perché il settore non è monitorato a dovere e lo Stato non ha contezza di chi paga quanto. I dati dovrebbero convergere sul Sid (Servizio informativo demaniale) presso il ministero dei Trasporti. Ma oggi questo registro non è aggiornato ed è di difficile consultazione. Le amministrazioni competenti sono inadempienti sul fronte dell'inserimento dati e, quindi, non è possibile fare alcuna politica perequativa sui canoni».