«Non ci sono automatismi, non si può parlare né di indulto né di indultino»
Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Chigi il decreto legge in materia penitenziaria, varato dal cdm con misure urgenti in tema di carceri e per contrastare il sovraffollamento
ROMA - «Non ci sono automatismi, non si può parlare né di indulto né di indultino»: lo ha sottolineato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Chigi il decreto legge in materia penitenziaria, varato dal cdm con misure urgenti in tema di carceri e per contrastare il sovraffollamento.
Il decreto prevede interventi sia sui flussi di entrata che di uscita dal carcere permettendo ad esempio ai piccoli spacciatori e tossicodipendenti una maggiore possibilità di accedere alle comunità di recupero anziché la detenzione in carcere, una maggiore possibilità, elevando i limiti di pena per l'ammissione della messa in prova, ma soprattutto è prevista una liberazione anticipata speciale per i prossimi due anni, proprio per l'emergenza sovraffolamento, che prevede un ulteriore sconto di pena, che passa dai 45 ai 75 giorni, come riduzione di pena possibile, a decorrere dal primo gennaio 2014 «ma dopo accertamento e motivazione pregnante del magistrato di sorveglianza», ha sottolineato Cancellieri.
Quindi, «nessun automatismo, non si può parlare di indulto o di indultino», ha aggiunto, spiegando che il meccanismo, secondo le stime del ministero, «permetterà l'uscita scaglionata di circa 1700 detenuti nei prossimi mesi».
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