19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
GOVERNO LETTA

Anche il Senato con il premier, lui ai forconi: «Siete minoranza»

RP | RP | Il presidente del Consiglio: «Combatterò come un leone perché senza una politica forte e legittimata il Paese prende una strada che non voglio che l'Italia prenda. Lisciare il pelo all'idea per la quale chi rappresenta una piccola minoranza di una categoria economica possa parlare a nome di tutti è uno stravolgimento delle regole della democrazia economica»

ROMA – Dopo la Camera, anche il Senato ha concesso la fiducia al governo Letta. I voti favorevoli sono stati 173, i contrari 127.

FORCONI NON SIETE IL PAESE - Il premier Enrico Letta nel suo discorso a Palazzo Madama ha ripreso i forconi: «Il malessere sociale esiste, ma non scambiamo le proteste degli autotrasportatori per un'altra cosa.

Quando un governo deve discutere con le categorie economiche, discute con i loro rappresentanti e se il governo individua forme di accordo che tengono assieme più del 90 per cento di quelle categorie, venire a dire che quelli in piazza sono la rappresentanza del Paese, semplicemente non è vero».

Letta ha proseguito: «Lisciare il pelo all'idea per la quale chi rappresenta una piccola minoranza di una categoria economica possa parlare a nome di tutti è uno stravolgimento delle regole della democrazia economica. Il governo ha affrontato quel tema, ha messo in campo risorse, i rappresentanti della categoria sono stati d'accordo».

RIPRESA C'E', SPREAD A 200 - Quindi il premier ha illustrato l'attuale situazione economica: «Tutti gli indicatori macroeconomici, dopo 7 mesi di azione di governo, ci dicono che la ripresa c'è ed è a portata di mano». Certo, ha aggiunto il presidente del Consiglio, «non sono un immediato toccasana per le ferite della crisi sociale, ma sono gli indicatori che ci consentono di ripartire». A partire dallo spread, ai livelli minimi da due anni: «Capisco che ormai lo spread esce a tutti dalle orecchie, ma non è una cosa astratta: un imprenditore che chiede un mutuo ha tassi doppi se lo spread è a 400 invece che a 200».

LENIRE LE FERITE - Secondo il capo del governo, per affrontare questa fase occorre «da una parte sostenere la ripresa in corso dall'altra parte lenire le ferite di questa onda lunga terribile», ricordando «la deriva verso la povertà delle persone che hanno perso il lavoro».

Per questi motivi Letta ha detto di non aver nessun «ottimismo eccessivo» sul futuro immediato del governo e sulle possibilità di ripresa: «Io sono convinto - ha spiegato - che questo lavoro lo dobbiamo fare con la maggiore delicatezza e intelligenza politica possibile: da una parte creare le condizioni perché questi segni di ripresa non vengano buttati via e quindi creare opportunità e posti di lavoro; da un'altra parte intervenire per lenire le tante ferite che ci sono».

2014 POLITICA RIPRENDA DIGNITA' - «Questo lavoro - ha aggiunto alludendo anche alle riforme - ha bisogno di istituzioni che riescano a funzionare». Un obiettivo sul quale secondo Letta «c'è unità intenti», ma serve «la consapevolezza che il 2014 è l'anno in cui la politica risolvendo i problemi delle persone può ritrovare dignità e uscire dall'angolo in cui si è cacciata in questi anni».

COMBATTERO' COME LEONE - «Combatterò come un leone - ha detto in conclusione il capo del governo - perché senza una politica forte e legittimata il Paese prende una strada che non voglio che l'Italia prenda».