Giacehtti al 50esimo giorno di sciopero della fame contro il porcellum
RP | RP | L'esponente del Pd ha perso 11 chilogrammi e sopravvive grazie a 3 cappuccini al giorno. Ha deciso che continuerà la sua protesta non violenta fino a quando il Parlamento non modificherà l'attuale legge elettorale
ROMA - Cinquanta giorni di sciopero della fame, 11 chili in meno, vivo grazie a 150 cappuccini. Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera del Partito democratico (Pd) che ha inscenato la protesta non violenta contro l'attuale legge elettorale, è stato ospite di Un Giorno da Pecora Radio 2: «Sono al cinquantesimo giorno di sciopero della fame», ha esordito Giachetti. Da chi si aspettava di più dopo questi cinquanta giorni? «Da tutta la classe politica. E quando dico tutti intendo anche il mio partito».
Quanti chili ha perso? «Undici». E visto che si è nutrito solo di cappuccini, quanti ne ha presi in tutto? «Centocinquanta». Quale sarà la prima cosa che mangerà a fine sciopero? «Un omogeneizzato». Lei che è un renziano doc, ha proposto a Matteo Renzi di scioperare con lei almeno un giorno? «Credo che questo non sia nelle sue corde, ma Renzi deve fare quello che gli compete, mi basta questo», ha concluso Giachetti.
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