28 aprile 2024
Aggiornato 08:30
MoVimento 5 Stelle

«Altro che pacchetto privatizzazioni, quello di Letta è un vero e proprio pacco»

I deputati M5s: «Sul piano dismissioni l'Italia piega la testa di fronte all'ennesimo diktat di Bruxelles e fa una marchetta ai potentati dell'Unione europea. Schiavi alla frusta dei tedeschi e ingabbiati dalle logiche dello zero-virgola, si sono allora precipitati ad annunciare una penosa svendita di 'gioielli di famiglia'»

ROMA - I deputati del Movimento 5 stelle hanno denunciato: «Più che un pacchetto quello di Letta sembra un vero e proprio 'pacco'. Sul piano privatizzazioni l'Italia piega la testa di fronte all'ennesimo diktat di Bruxelles e fa una marchetta ai potentati dell'Unione europea».

I DIKATAT DI BRUXELLES - «Il governo – hanno continuato - annuncia un frettoloso piano di dismissioni per cercare di correre ai ripari dopo la bocciatura della legge di Stabilità da parte della Commissione Ue. Il giudizio europeo, infatti, rischia di bloccare il contentino dei 3 miliardi di bonus sugli investimenti, bonus promesso per l'anno prossimo dai burocrati del Continente».

PENOSA SVENDITA - I deputati del M5s hanno spiegato: «Letta e Saccomanni, schiavi alla frusta dei tedeschi e ingabbiati dalle logiche dello zero-virgola, si sono allora precipitati ad annunciare una penosa svendita di 'gioielli di famiglia' che darà benefici risibili a livello di cassa e priverà invece lo Stato di preziosi dividendi che contribuiscono ad abbassare stabilmente il deficit. Tra l'altro solo la metà dei 12 miliardi previsti andrà ad abbattere il debito, dunque 6 miliardi, cifra che equivale appena allo 0,35 per cento del Pil. Un'inezia».

GOVERNO DI LARGHE CLIENTELE - I grillini hanno concluso: «Dal 1985 a oggi abbiamo privatizzato cespiti societari per circa 150 miliardi. Ma il debito, nello stesso periodo, è salito dall'80 al 133 per cento del Pil. I benefici, dunque, sono stati nulli. Non è vendendo asset strategici a soggetti privati (spesso amici degli amici) che si abbatte lo stock del debito. Servono i veri tagli ai veri sprechi della Pubblica amministrazione (Pa), roba che il governo delle larghe clientele non può certo permettersi».