29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
QUIRINALE

Napolitano chiede «un briciolo di senso di responsabilità» sul porcellum

RP | RP | Il presidente della Repubblica sulla riforma della legge elettorale: «Oggi c'è una riunione della commissione Affari costituzionali del Senato.La discussione non è finita, non si è gettata la spugna»

ROMA - Per fare la riforma della legge elettorale servirebbe «un briciolo di senso di responsabilità», ha ribadito il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine di un convegno all'Istituto dell'enciclopedia italiana.

NON GETTO LA SPUGNA - Rispondendo ai giornalisti a proposito dello stallo tra i partiti e sull'ipotesi di un decreto da parte del governo, il capo dello Stato ha risposto: «Questo dovete chiederlo al governo, non a me. Ma so che oggi c'è una riunione della commissione Affari costituzionali del Senato», dunque «la discussione non è finita, non si è gettata la spugna. Attendo gli esiti di questa riunione».

A NASSIRIYA VILE BARBARIA - Napolitano ha poi ricordato i caduti nell'attentato alla base italiana di Nassirya, dicendo che le vittime delle missioni internazionali, cadute per «una inaccettabile e vile barbaria», sono stati «interpreti coraggiosi e sfortunati» del «grande impegno italiano» per la pace, la sicurezza e la stabilità.

Il presidente della Repubblica ha aggiunto: «Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato. Rivolgo il mio deferente omaggio - ha scritto il capo dello Stato - a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell'Italia e della comunità internazionale. Nel 10° anniversario della strage di Nassirya, che oggi ricorre, un commosso pensiero va, in particolare, ai 19 italiani tragicamente caduti in quell'efferato, gravissimo attentato ed agli iracheni che con essi perirono, vittime di una stessa inaccettabile e vile barbaria».

ITALIA PER COOPERAZIONE PACIFICA - Il messaggio del Quirinale ha proseguito: «I militari ed i civili che, anche a rischio della vita, operano nelle aree di crisi, in tante travagliate regioni del mondo, sono l'espressione di un Paese che crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità. Sono il simbolo di un impegno forte a tutela dei diritti fondamentali dell'uomo e per la cooperazione pacifica tra i popoli. I caduti che commemoriamo in questa giornata sono stati interpreti coraggiosi e sfortunati di questo grande impegno italiano. Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato. Con questi sentimenti sono oggi affettuosamente vicino ai familiari di quegli uomini e di quelle donne e partecipo al loro dolore», ha concluso il presidente della Repubblica.