28 marzo 2024
Aggiornato 19:00
Tasse

Bonanni tuona: in Italia c'è «un sistema fiscale irresponsabile»

RP | RP | Il leader della Cisl: «Occorre agire fortemente sull'Irpef, le famiglie stanno pagando con un disastro e con consumi ridotti al lumicino. Letta tiri fuori gli attributi che dice di avere»

ROMA - Il sistema fiscale italiano è «irresponsabile» e sta causando un progressivo impoverimento che riguarda soprattutto il ceto medio, ha tuonato Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.

AGIRE SU IRPEF - Per il sindacalista «occorre agire fortemente sull'Irpef», per invertire la tendenza. «Le famiglie - ha detto Bonanni - stanno pagando con un disastro e con consumi ridotti al lumicino» le conseguenze di tutto questo hanno ripercussioni «sull'apparato industriale e sulla disoccupazione che dipendono da un sistema fiscale irresponsabile».

SUBITO COSTI STANDARD - Secondo il segretario è necessario trovare le risorse con un drastico intervento di spending review: «Non si capisce perché - ha detto - non si arrivi a costi standard dove ci sono 30 miliardi tra sprechi e ruberie». Per Bonanni è necessario abbattere i costi della politica e delle amministrazioni pubbliche, ridurre il numero delle stazioni appaltanti, affrontare la vicenda delle municipalizzate e intervenire su «un tema di cui pochi parlano, quello della tassazione del gioco d'azzardo».

LETTA DIMOSTRI «ATTRIBUTI» - Per la Cisl al momento il premier Enrico Letta ha perso il primo round «di fronte alla potenza di fuoco del partito della spesa pubblica». Per cui è arrivato il momento, ha ironizzato il segretario generale, di tirare fuori «gli attributi che dice di avere». Bonanni ha sottolineato come il governo «deve fare trasparenza sul fisco. Noi vogliamo un incontro politico con il governo perché è da tempo che ci battiamo su questo tema».

FISCO TOMBA DI ECONOMIA ITALIANA - Quindi il sindacalista ha commentato lo studio della Cisl sul reddito delle famiglie, sono «dati inquietanti con un vero e proprio sopruso ai danni di lavoratori e pensionati. La questione fiscale - ha ammonito il leader sindacale - è centrale nella vicenda sociale, economica e politica e il fisco sta impoverendo le persone demolendo la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Non capisco come persone avvertite non capiscano la pericolosità della situazione». Per il numero uno della Cisl «l'economia italiana sta andando a rotoli perché il fisco è la propria tomba».

DA 2007 REDDITI -5,7% PER TASSE - L'indagine sulle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti che si sono rivolti al Caf della Cisl nel 2012 (basata su una banca dati di 2,7 milioni di dichiarazioni) ha rilevato che nel periodo 2007-2012 il reddito disponibile delle famiglie ha subito una perdita consistente, scendendo del 5,7 per cento a causa del peso delle tasse.

I MOTIVI DELLA DISCESA - Secondo la Cisl la perdita di reddito è dovuta principalmente a tre fattori: l'aumento dell'imposta netta dovuto al drenaggio fiscale (fiscal drag); l'aumento dell'imposta netta per effetto della crescita della fiscalità locale (tramite l'aumento delle addizionali Irpef regionali e comunali), del mancato adeguamento delle detrazioni per lavoro dipendente e per pensioni e infine l'insufficiente crescita del reddito reale che non riesce a compensare l'aumento dell'imposta netta.

LE TASSE CHE PESANO DI PIU' - Fra le diverse imposte, in media è l'Irpef quella che incide maggiormente sul reddito delle famiglie fiscali (17,6%). Seguono l'Iva (8,7%) e l'Imu (poco meno dell'1%). Sommando le tre imposte e rapportandole al reddito complessivo, l'andamento che assume il rapporto è a «U»: molto elevato per i redditi fino a 7mila 500 euro lordi annui (per effetto dell'Iva e, in misura minore, dell'Imu); raggiunge valori minimi (aliquota media attorno al 19-22%) fra i 7mila 500 e i 15mila euro lordi annui di reddito; diventa di nuovo crescente, trascinato dall'Irpef, fino al 40 per cento di aliquota media per i redditi più elevati (sopra i 150mila euro).

408 EURO PER TRIBUTI REGIONALI - Le addizionali comunali e regionali hanno avuto un pesante incremento negli ultimi tre anni erodendo i redditi della famiglie. II loro ammontare complessivo, nel 2012, è stato in media di 408 euro.

Le addizionali sono cresciute di circa il 6 per cento rispetto al 2011 (come effetto dello sblocco delle addizionali comunali) e di oltre il 31 per cento rispetto al 2010. Il contemporaneo aumento di Irpef e addizionali, in proporzione maggiore rispetto ai redditi complessivi (aumentati del 2,5% tra il 2010 e il 2012, e dell'1,6% tra 2011 e 2012), «rende quasi nullo l'incremento dei redditi disponibili 2012 rispetto agli anni precedenti: +1,22% sul 2011 e +1,52% sul 2010», ha scritto la Cisl.

TASSE CRESCIUTE PIU' DI REDDITI - Nel biennio 2010-2012 il reddito medio complessivo dei contribuenti è aumentato del 2,5 per cento tra il 2010 e il 2012, e dell'1,6 per cento tra 2011 e 2012. L'aumento delle disponibilità tuttavia è stato annullato dal peso del fisco. Le imposte sono cresciute infatti di più del reddito medio degli italiani. L'ammontare dell'imposta netta (imposta lorda al netto delle detrazioni) è aumentato infatti, in media, sia tra il 2010 e 2012 con un +5 per cento circa, sia tra il 2011 e 2012 con un +2,8 per cento.

La Cisl ha rilevato infatti come al contenuto aumento dei redditi dei contribuenti, hanno fatto seguito l'aumento dell'imposta lorda durante il periodo considerato (per effetto dell'aumento delle addizionali Irpef) e le riduzioni dell'ammontare medio delle detrazioni per familiari a carico e per tipologia del reddito che quindi incrementano l'incidenza dell'imposta netta sul reddito. L'ammontare dell'imposta netta è cresciuta, in media, sia tra 2010 e 2012 (+5%), sia tra 2011 e 2012 (+2,8%).

La banca dati Caf-Cisl dei modelli 730/2013 è costituita da poco più di 2,7 milioni di dichiarazioni. Il reddito complessivo dei dichiaranti è di 21mila 728 euro, con un'imposta media lorda di 5mila 446 euro (aliquota lorda del 25,2%) e un'imposta netta media di 3mila 817 euro (aliquota media netta del 17,5%).