20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Primarie del Pd

Renzi: «Puoi guidare un Paese solo se lo ami»

Il Sindaco di Firenze: «Puoi amministrare un territorio solo se vuoi bene alle persone che lo vivono. Voglio valorizzare le esperienze amministrative civiche, sarà anche la pagina nuova del Pd, se ci sarà dato di scriverla»

FIRENZE - «Puoi guidare un Paese solo se lo ami», ha scritto Matteo Renzi in un editoriale per la rivista Italianieuropei nel quale ha parlato del futuro di Firenze e in alcuni passaggi ha accennato anche ai cambiamenti necessari per il Partito democratico (Pd).

C'E' FUTURO DA COSTRUIRE - «Puoi amministrare un territorio solo se vuoi bene alle persone che lo vivono. Solo con questo spirito si può tentare l'impresa teoricamente impossibile: dimostrare a Firenze che si può vivere non solo di passato, non solo guardandosi indietro, non solo nella nostalgia di quanto fosse bello ciò che non c'è più. C'è un futuro da costruire, adesso. Persino a Firenze», ha scritto Renzi.

CITTÀ TORNINO A ESSERE LEADER - Il sindaco candidato alla segreteria del Pd ha continuato: «Leggendo la cronaca degli ultimi vent'anni ci rendiamo conto di come in tutta Europa cresca l'importanza delle amministrazioni locali. Parigi torna ad avere un sindaco con Jacques Chirac prima e cambia pelle sotto la lunga guida di Bertrand Delanoë poi. In Inghilterra alcuni Comuni tornano dopo anni a esprimere un sindaco, come fa Londra con Ken Livingstone prima e Boris Johnson poi. Per non parlare degli Stati Uniti, che vedono poderosi processi di trasformazione guidati da autorevoli primi cittadini: emblematico il caso di New York, splendidamente rivoluzionata, sotto la guida di Rudolph Giuliani prima e Michael Bloomberg poi.... In Italia invece le città non sono riuscite a giocare un ruolo fondamentale. Paradossalmente la terra culla dell'idea di municipalismo non ha visto in questi vent'anni un ruolo di leadership da parte delle comunità cittadine».

LEGA HA FALLITO SU FEDERALISMO - Il rottamatore è passato all'attacco del Carroccio: «Il fallimento del sogno federalista imposto dalla Lega all'attenzione della comunità politica ma tradito dallo stesso centrodestra con provvedimenti centralisti e statalisti oltre che con scelte discutibili: dopo aver parlato a lungo di 'Roma ladrona', la Lega ha dimostrato di sapersi integrare senza troppe difficoltà nella politique politicienne. Ma ha totalmente perso di vista l'istanza federalista, smarrita alla prova dei fatti essendo stati quelli di destra governi tra i più centralisti della storia repubblicana».

GLI ERRORI DEL PD - Renzi non ha risparmiato critiche anche al centrosinistra per l'errore commesso «con la revisione del titolo V della Costituzione, completata nel 2001 a colpi di (risicata) maggioranza, difesa in sede referendaria, ma rivelatasi più problema che soluzione. Lo snaturamento della funzione di indirizzo di Regioni sempre più intenzionate a gestire e amministrare, l'aggiunta di una tecnostruttura regionale alla arzigogolata burocrazia nazionale, l'ingolfamento presso la Corte costituzionale di ricorsi e controricorsi sono solo effetti collaterali di una riforma che abbiamo voluto, abbiamo difeso ma che dobbiamo avere il coraggio di chiamare con il proprio nome: un errore».

VALORIZZARE AMMINISTRATORI COMUNALI NEL PD - Il primo cittadino ha spiegato che per lui l'amministrazione di Firenze «ha l'ambizione di costituire un modello, sia detto senza alcuna falsa modestia. Non siamo eletti per guidare un condominio, ma per restituire nobiltà all'impegno politico risolvendo giorno dopo giorno singoli problemi alla luce di una visione strategica. Questo significa amministrare. E dunque vogliamo che ogni singolo atto, ogni scelta, ogni iniziativa del Comune sia compiutamente scelta politica. Ciò comporta che il tentativo di valorizzare le esperienze amministrative civiche - che animerà anche la pagina nuova del Pd, se ci sarà dato di scriverla - non è altro che la risposta a un cambiamento radicale della politica globale che si sta verificando».