26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Riforma della legge elettorale

«Nessun gioco fatto, né c'è stata prevaricazione della maggioranza sulle minoranze»

Il capo dello Stato ha chiarito: «Colloqui puramente informativi e ricognitivi. Rammarico per assenza del M5s, si è sempre accolto richieste di incontro con loro, benché spesso accompagnate da attacchi scorretti e perfino ingiuriosi»

ROMA - Sulla legge elettorale «nessun 'giuoco' era 'ormai stato fatto', come da qualche parte si è affermato senza alcun fondamento ; né tantomeno si era avallata alcuna 'prevaricazione della maggioranza sulle minoranze'». E' quanto è scritto in un comunicato del Quirinale, diffuso dopo gli incontri che oggi Giorgio Napolitano ha avuto con i gruppi di Sinistra ecologia e libertà (Sel) e di Fratelli d'Italia (Fdi). Movimento 5 stelle e Lega Nord hanno rifiutato l'invito.

INCONTRI RICOGNITIVI - «Il presidente della Repubblica - è scritto nella nota - ha oggi incontrato i rappresentati dei gruppi parlamentari di Sel e di Fratelli d'Italia, nelle persone, rispettivamente, della senatrice De Petris e dell'onorevole Meloni. Gli incontri, svoltisi in un clima di assoluta serenità e concretezza, hanno consentito al capo dello Stato di acquisire ulteriori elementi sulle prospettive di modifica - in Parlamento - della legge elettorale vigente. I colloqui di ieri con i rappresentanti dei gruppi di maggioranza - ai quali era stata data la precedenza per il ruolo che hanno nella discussione in corso nella I commissione del Senato, avendo essi designato i due relatori sulla materia - avevano il medesimo carattere puramente informativo e ricognitivo».

SI TEME SOVRAPPOSIZIONE CONSULTA-PARLMAMENTO - Giorgio Napolitano ha spiegato che intende agire per evitare che sulla legge elettorale si verifichi una «sovrapposizione» tra Parlamento e Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi se l'attuale normativa non verrà corretta: «L'auspicio del presidente Napolitano è che in materia di modifiche o innovazioni del sistema elettorale, si persegua in Parlamento la più larga condivisione. L'urgenza dell'iniziativa da lui presa ieri rispondeva a quanto affermato pubblicamente dalla tribuna del congresso dell'Anci a Firenze: cioè il timore di una sovrapposizione, sul delicato tema della legge elettorale, tra due istituzioni fondamentali, il Parlamento e la Corte costituzionale».

«Il presidente della Repubblica - ha proseguito il comunicato - ha ritenuto e ritiene suo dovere adoperarsi per evitare che ciò avvenga, sollecitando in primo luogo le forze di maggioranza per la loro prevalente responsabilità, ma egualmente le minoranze, e dunque tutte le forze politiche, perché rapidamente, prima dell'udienza già fissata per il 3 dicembre dalla Corte costituzionale, il Parlamento affermi il ruolo suo proprio intervenendo almeno a modificare la legge vigente nelle norme su cui la Consulta ha già espresso più di una volta serie riserve di costituzionalità».

DA M5S ATTACCHI INGIURIOSI - Giorgio Napolitano ha comunicato che incontrerà «nei prossimi giorni» anche la Lega, mentre sul M5s il presidente «ha preso atto con rammarico della decisione del M5s di declinare l'invito anche ad esso rivolto. Si ricorda che la presidenza della Repubblica ha sempre, e anche di recente, accolto richieste di incontro da parte del M5s, benché spesso accompagnate da attacchi scorretti e perfino ingiuriosi al capo dello Stato».