18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Emergenza carceri

«Non servono nuove prigioni ma solo la ristrutturazione dell'esistente e il recupero di spazi mal gestiti»

I parlamentari grillini hanno ricordato di aver depositato ad agosto il loro piano sugli istituti di pena: «Entro due anni avremmo 22mila posti in più con un costo dimezzato, 355 milioni di euro», in più propongono l'abrogazione del reato di clandestinità e la depenalizzazione sulle droghe

ROMA - Le carceri italiane sono sovraffollate, ma la soluzione non sono amnistia e indulto secondo il Movimento 5 stelle (M5s) che ha rilanciato le sue proposte per la soluzione «strutturale» dell'emergenza.
I parlamentari del M5s hanno illustrato un duplice percorso: un piano carceri alternativo dopo quello che i parlamentari stellati definiscono «fallimento» del commissario straordinario, e interventi legislativi che cancellino il reato di clandestinità e depenalizzino il possesso delle modiche quantità di droghe.

DA GOVERNO SPRECHI E AFFARISMO - In una conferenza stampa congiunta, deputati e senatori M5s non si sono fatti mancare gli spunti polemici con Giorgio Napolitano, accusato di aver preso posizione «di parte» contro di loro. Ma hanno ricordato di aver presentato ad agosto, «in tempi non sospetti», il loro piano alternativo al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, che però «non ha dato riscontro». Con la gestione del commissario alle carceri Ionta «sono andati sprecati 228 milioni di fondi Cipe non utilizzati», ha spiegato il deputato Andrea Colletti. Che ha denunciato anche «appetiti degli affaristi immobiliari dietro la proposta di vendere le carceri borboniche, che sono nei centri cittadini e possono essere trasformate in hotel e residenze di lusso».

NON SERVONO NUOVE CARCERI - «La popolazione carceraria italiana - ha sostenuto il senatore siciliano Mario Giarrusso - non è anomala, è in rapporto con la media europea, e in Germania e Spagna è maggiore, ma lì non hanno i nostri problemi perché non c'è questa classe politica». Per queste ragioni, secondo la deputata Giulia Sarti, «non servono nuove carceri ma solo la ristrutturazione dell'esistente e il recupero funzionale di spazi mal gestiti. Se si adottasse il nostro piano, entro due anni avremmo 22mila posti in più con un costo dimezzato, 355 milioni di euro, rispetto al vecchio piano carceri del governo».

ELIMINARE CLANDESTINITÀ, DEPENALIZZARE DROGHE - Maurizio Buccarella, componente della commissione Giustizia del Senato, ha lanciato un appello alle altre forze politiche, a votare le proposte del movimento, da tempo depositate come emendamenti a palazzo Madama, in materia di immigrazione e droghe: «Bisogna uscire dalla logica emergenziale di amnistia e indulto. Servono soluzioni strutturali, noi proponiamo l'abrogazione dell'articolo 10bis del testo unico sull'immigrazione, cioè il reato di clandestinità, e la depenalizzazione, con la trasformazione in illecito amministrativo, della detenzione di lievi quantità di droghe. Pdl, Pd, Scelta civica e Gal votino queste proposte, sarebbero tempestive anche relativamente alla scadenza dell'intervento europeo prevista a maggio».