6 maggio 2024
Aggiornato 18:30
«Sarò a fianco del vincitore, chiunque sia»

PD, Letta non si schiera nella corsa alla segreteria

Il premier: «Il nuovo segretario lavorerà per unire e tenere alto l'orgoglio delle nostre storie e idee. Dovrà sciogliere i nodi che ci hanno reso non in grado di vincere le elezioni di febbraio e poi, ad aprile, ci hanno fatto implodere su noi stessi in Parlamento per l'elezione del capo dello Stato»

ROMA - Il nuovo leader del Partito democratico aiuterà il governo, lo ha assicurato il premier Enrico Letta in un messaggio al Pd pubblicato dall'Unità e da Europa.

SEGRETARIO AVRA' NODI DA SCIOGLIERE - Letta ha spiegato: «Il nuovo segretario lavorerà per unire e tenere alto l'orgoglio delle storie e delle idee dei democratici, come hanno fatto Veltroni, Franceschini e Bersani, e come sta facendo Epifani. Allo stesso modo scioglierà - dovrà sciogliere - i nodi che hanno reso il Pd non in grado di vincere le elezioni di febbraio e poi, ad aprile, l'hanno fatto implodere su se stesso in Parlamento in occasione di un passaggio dirimente per la vita democratica e istituzionale della nazione come l'elezione del presidente della Repubblica, prima carica dello Stato. Nodi che restano tutti lì, a ricordarci che molto ancora c'è da fare».

SE GOVERNO CADE, CRISI ECONOMICA E SOCIALE - Poi il premier ha speso qualche parola sulla possibile caduta dell'esecutivo: «Se il governo non ce la farà, l'uscita dalla crisi sarà più lenta e complessa, ma soprattutto sarà più difficile l'approdo a un sistema politico in cui regole elettorali e architettura istituzionale permettano ai cittadini di far discendere direttamente dal proprio voto vincitori, vinti, e quindi un governo di legislatura e un programma da applicare».
Comunque il primo ministro ha dato fiducia: «Io sono convinto che ce la faremo. E sono convinto che l'impegno del Pd e di tutti voi democratici sarà determinante».

NON PARTEGGIO - Tornando al congresso, il presidente del Consiglio ha detto che «non parteggerà per nessuno» al congresso del Pd: «Non parteggerò per nessuno dei candidati in campo e m'impegno sin d'ora a relazionarmi col segretario eletto, chiunque sia, con rispetto e unità d'intenti».
Letta ha poi confermato che non prenderà parte all'Assemblea Pd del 21 settembre: «Per la prima volta da quando il nostro partito è nato non partecipo a una riunione dell'Assemblea Nazionale. E' una rinuncia che naturalmente mi costa. E', tuttavia, una scelta naturale, perfino scontata, dal momento che quello che prende avvio oggi è un percorso congressuale che seguirò sì con grande attenzione, ma senza prendervi parte attiva per via del ruolo che ho l'onore e la responsabilità di rivestire».

STOP AL GOSSIP - In questo modo, si è augurato il premier, «spero si metta fine a gossip e a retroscena più o meno maliziosi. Tutte parole in libertà che sviliscono la qualità del dibattito congressuale e non fanno bene al governo. Tutte chiacchiere che lasciano intendere un mio presunto coinvolgimento: sotto traccia, nascosto, ipocrita. Niente di vero».

MIE SCELTE A LUCE DEL SOLE - Nelle precedenti primarie, nel 2007, nel 2009, nel 2012, ha detto Letta: «Ho fatto scelte certe e non equivoche. O candidandomi in prima persona oppure esponendomi, dall'inizio alla fine, pubblicamente, per un candidato. Questa volta reputo più serio, e indispensabile all'interesse dell'Italia e anche di questo Partito, concentrarmi solo e soltanto sull'attività di governo. Fare per bene il mio dovere. Dare risposta alle aspettative e ai bisogni di un Paese sfiancato dalla crisi che oggi chiede prima di tutto concretezza, stabilità, ragionevolezza».