12 ottobre 2025
Aggiornato 10:00
Agibilità politica di Berlusconi

Giunta: bocciata la relazione Augello, Pdl e Lega abbandonano i lavori

Il relatore ha ricevuto un solo voto a favore, il suo. Pd, M5s e Sc hanno chiesto la decadenza del Cavaliere. Il presidente Stefàno si è detto «rammaricato» per la decisione del centrodestra di lasciare la seduta

ROMA - La Giunta per le elezioni e le immunità del Senato ha bocciato con quindici voti contro uno la relazione di Andrea Augello del Popolo della libertà (Pdl) che aveva proposto di confermare nella carica di senatore il leader del suo partito Silvio Berlusconi nonostante la condanna definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale.

TUTTI CONTRO AUGELLO - Hanno votato a favore della decadenza di Berlusconi, il Partito democratico (Pd), il Movimento 5 stelle (M5s), Scelta civica (Sc), il rappresentante socialista del gruppo Autonomie e il presidente della Giunta, Dario Stefàno di Sinistra ecologia e libertà (Sel).

PDL, LEGA E GAL ABBANDONANO AULA - Prima della deliberazione però, i rappresentanti del Popolo della libertà (Pdl), della Lega Nord (Ln) e di Gal hanno abbandonato i lavori nonostante avessero ottenuto che si votasse separatamente sulle proposte «preliminari» di Augello (sottoporre la legge Severino al vaglio della Consulta o a quello della Corte europea del Lussemburgo). L'unico voto favorevole alla relazione del Pdl è arrivato dallo stesso Augello che non ha lasciato i lavori della Giunta.

STEFANO NUOVO RELATORE - Ora quindi la Giunta ha deciso di applicare la legge Severino sulla decadenza dei condannati ed è su questo, salvo imprevedibili colpi di scena, che dovrà pronunciarsi anche l'aula del Senato. Il presidente della Giunta Stefàno, dopo il voto ha indicato se stesso come nuovo relatore espressione della maggioranza creatasi nel voto.

SI RIPRENDE A FINE MESE - A questo punto si apre la fase della «contestazione» del seggio di Berlusconi: in base al regolamento della Giunta, dovranno passare dieci giorni interi dal momento della convocazione, prima che si possa tenere la seduta pubblica in vista della quale l'ex premier potrà presentare una memoria difensiva. Dal 29 settembre, che però è domenica, quindi più probabilmente da lunedì 30, potrà essere fissata la convocazione della seduta pubblica. In seduta Berlusconi potrà essere rappresentato da un avvocato.
«Chiusa la discussione, la Giunta – è scritto nel regolamento - si riunisce immediatamente in camera di consiglio per la decisione, che deve essere adottata subito o, in casi eccezionali, non oltre quarantotto ore». Poi la palla passerà al presidente del Senato, Pietro Grasso, che dovrà convocare la capigruppo per calendarizzare il voto dell'aula.
Il presidente Stefàno si è detto «rammaricato» per la decisione del centrodestra di abbandonare la seduta. Il presidente ha aggiunto di aver deciso di nominare se stesso come nuovo relatore per «continuare su un percorso istituzionale e per quanto possibile scevro da condizionamenti e appartenenze politiche. Il mio prossimo passo sarà di recarmi dal presidente del Senato Grasso perché il calendario della seduta pubblica va concordato».

RINASCE ASSE PDL-LEGA - In Giunta si è ricompattato il vecchio centrodestra, con la Lega, che è all'opposizione, unita nel voto con il Pdl e con il gruppo satellite Gal. «Abbiamo toccato con mano l'atteggiamento pregiudiziale del Pd, quando ha negato la natura giurisdizionale della Giunta», ha commentato Giacomo Caliendo (Pdl), ex sottosegretario alla Giustizia.
Secondo il capogruppo azzurro Nico D'Ascola si è trattato di un «giudizio precostituito» che ha spinto il suo schieramento a considerare «poco dignitoso» partecipare a una «riunione inutile» per un «giudizio precostituito».

M5S, GRAVE MANCANZA RISPETTO ISTITUZIONI - Duro il giudizio del capogruppo M5s, Mario Giarrusso: «Si è trattato di una grave mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni. C'era stato un dibattito molto tecnico e molto sereno, non ci aspettavamo questo gesto».
Il capogruppo del Pd in Giunta, Giuseppe Cucca, ha respinto l'accusa di un giudizio precostituito lanciata dal Pdl: «La decisione (della bocciatura della relazione Augello, ndr) è stata assunta sulla base dei ragionamenti fatti nel corso del confronto. Dispiace che i colleghi del Pdl abbiano abbandonato i lavori».