25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Partito Democratico

Renzi «Basta PD dei discorsi sulle primarie, voglio vincere elezioni vere»

Il sindaco di Firenze: «O il partito fa il suo e si preoccupa di mandare avanti il Paese o questo non cambia. Il problema non è se vinco io, ma se vincono i Democratici»

TORINO - Continua il viaggio per lo Stivale di Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Partito democratico (Pd). Alla festa del Pd di Torino ha esordito: «Mi sono stufato di un Pd che fa tanti discorsi e si accontenta di vincere le primarie. Io voglio vincere le elezioni vere». Il congresso del Pd non va fatto per decidere questioni interne al partito, ma per darsi un'occasione «per dirci se abbiamo un progetto per i nostri figli», ha spiegato il «rottamatore».
Ora però c'è il governo Letta e per il sindaco di Firenze non salterà, perché al centrodestra conviene stare in maggioranza e Grillo non vuole andare alle elezioni. Quindi il destino del Paese, ho sostenuto Renzi, è tutto sul Pd.

PROBLEMA NON E' VINCE RENZI, MA SE VINCE PD - «Sono convinto che il centrodestra non lascerà il governo, il vero problema però non è che cosa accadrà in settimana, ma se aiutiamo o meno il governo a fare le riforme serie per questo Paese. Io non faccio politica per parlar di Berlusconi, ma per offrire un futuro migliore alle nuove generazioni. C'e' una crisi istituzionale in atto e il Movimento 5 stelle sta sul tetto a fare polemiche, rifiutando qualsiasi operazione di cambiamento concreto, il Pdl è impegnato su una vicenda di una persona sola. Quindi o il Pd fa il Pd e si preoccupa di mandare avanti il Paese o questo non cambia. Il problema non è se vince Renzi, ma se vince il Pd».

LARGHE INTESE SONO SCONFITTA POLITICA - L'esecutivo Letta è visto da Renzi come «sconfitta della politica», conseguenza di una «pagina infame» e cioè la mancata elezione di Romano Prodi a presidente della Repubblica per dissapori interni al Pd. Il sindaco di Firenze ha ricordato che «coloro di cui abbiamo detto il peggio possibile e che erano avversari nei talk show poi in parlamento votano con noi. Se abbiamo perso non è colpa di Berlusconi, ma per colpa nostra. Dobbiamo dirlo, perché se inseguiamo facili alibi non si va da nessuna parte. Chi ha votato Grillo lo ha fatto non perché era entusiasta del suo programma ma perché non ne poteva più di noi. Dobbiamo cambiare questo».

IN ITALIA POLITICA E' FILM AL RALLENTY - Renzi ha poi parlato della situazione politica italiana in generale. «In politica tutte le settimane, mi dico che quella che viene è la settimana decisiva, ma siamo alla 23ma settimana decisiva di questo governo e alla 872ma da quando faccio politica. La politica nazionale? Sembra di entrare in un film al rallentatore. E' come vedere una puntata del cartone animato Holly e Benjie, partiva un tiro e vedevi se avevano fatto gol tre puntate dopo. L'elemento di difficoltà non è la verbosità o l'inconcludenza dei talk show, ma il fatto che la politica discute e non realizza. La mancanza di stile della politica è il non rispetto degli impegni presi in campagna elettorale».

RENZI L'ASFALTATORE - Il sindaco di Firenze ha risposto a chi gli chiedeva se si ritenesse più «asfaltatore di Berlusconi» o «rottamatore del Pd», ha risposto scherzosamente: «Rispetto all'espressione del cambio lavoro come asfaltatore, le segnalo che negli 4 anni a Firenze abbiamo asfaltato 132 chilometri di strade con la più grande opera di manutenzione stradale mai svolta nella nostra città. Lo dico perché non è che cambio lavoro, eventualmente continuo nella stessa filiera di questi 4 anni».