Primo giorno di Giunta, il relatore Augello: «Aspettiamo Corte Strasburgo»
L'esponente del Pdl ha posto tre pregiudiziali prima di svolgere la sua relazione. Tra queste una sospensione dei lavori nell'attesa del parere della tribunale Ue di Lussemburgo. Stefano: «Variabile indipendente, nessuno stop»
ROMA - La Giunta per le elezioni e le immunità del Senato, che deve valutare la decadenza dalla carica di senatore del leader del Pdl Silvio Berlusconi, in conseguenza della condanna definitiva per frode fiscale , si è riunita lunedì 9 luglio.
E' stato ascoltato il relatore Andrea Augello del Popolo della libertà (Pdl), che ha posto tre pregiudiziali prima di svolgere la sua relazione. Tra queste l'ipotesi di una sospensione dei lavori finalizzata alla richiesta, da parte della Giunta, di un parere della Corte Ue di Lussemburgo sulla possibile violazione delle norme comunitarie da parte della legge Severino.
AUGELLO, ASPETTARE CORTE LUSSEMBURGO - Augello ha ribadito: «Possiamo semmai fare un rinvio pregiudiziale di un quesito, possiamo farlo da giudice a giudice perché da sentenze della corte di Strasburgo, viene riconosciuto alla giunta il requisito di indipendenza. Potrei anche proporla io la decadenza di Berlusconi, potremmo anche stupire qualcuno .... se oggi ci fossero dei problemi procedurali per affrontare alcune questioni subito, il relatore potrebbe proporre una fase di contestazione per affrontarle», ha detto.
«Non essendo mai stato fatto un ricorso alla Corte del Lussemburgo eravamo obbligati - ha detto dopo la conclusione della seduta Augello - a porre la questione pregiudiziale. Ma se il ricorso alla Corte costituzionale può essere opinabile, e ognuno ha la sua opinione in materia, non affidarsi a un giudice che in otto settimane può decidere sull'ammissibilità o meno del ricorso attraverso una procedura che è prevista nel Trattato di Lisbona sarebbe un atto che non riuscirei a comprendere». Ai cronisti che gli hanno chiesto se una eventuale bocciatura delle pregiudiziali metterebbe fine al suo compito di relatore, Augello ha replicato: «Dopo il voto si aprirebbe una nuova pagina e io dovrei fare una proposta di merito».
Quindi il relatore ha anche fatto una precisazione sulla legge Severino, quella che determina le norme sulla incandidabilità e sulla possibile decadenza dei condannati: «La rivoterei ma noi non abbiamo votato il decreto delegato che è stata scritto dal governo».
NON SIAMO COLLETTIVO STUDENTESCO - Prima della sua audizione, Augello ha detto a Radio Città Futura riguardo ai tempi della decisione: «Normalmente la Giunta non è un collettivo studentesco, ma un luogo di confronto su temi giuridici che richiedono un approfondimento. Normalmente quando il relatore presenta una relazione approfondita, ci si prende qualche giorno per verificare le fonti di giurisprudenza, eventualmente aggiungerne altre e correggere il relatore».
STEFANO, RISPETTIAMO REGOLAMENTO - Terminato l'intervento del relatore la Giunta ha deciso di riunirsi il giorno seguente. Il presidente Dario Stefano si è rifiutato di fare previsioni sul complesso dei lavori della Giunta. Stefano si è limitato a ribadire che «la Giunta si attiene al regolamento. Il relatore ha presentato delle questioni pregiudiziali che vanno quindi esaminate in base all'articolo 93 e non, come ci si aspettava, una proposta fondata sull'articolo 10 (c'è una proposta di merito sulla decadenza o meno del leader del Pdl)».
STRASBURGO E' VARIABILE INDIPENDENTE - Prima della riunione però, Stefano ha fatto sapere il suo punto di vista, in una intervista a Il Corriere della Sera. Il presidente della Giunta ha detto che il ricorso di Silvio Berlusconi alla Corte di Strasburgo «è una variabile indipendente, che non produce la sospensione dei lavori in giunta: non ci sono norme né precedenti in tal senso. Rappresenta, semmai, un ulteriore atto di cui tener conto sotto il profilo dei contenuti della difesa, che sono certo il relatore prima e la giunta poi terranno in debita considerazione».
TEMPI BREVI - Quanto all'eventuale dibattito sui profili di costituzionalità «vediamo quale sarà la proposta del relatore sulla quale sarà poi la giunta a valutare nella sua collegialità, anche in forza dei precedenti. In ogni caso, la procedura di contestazione dell'elezione non è poi così lunga come potrebbe apparire. Certo, ci sono 10 giorni dilatori per la difesa dell'interessato, ma poi - ha spiegato Stefano - c'è l'udienza pubblica che normalmente dovrà essere unica e può essere rinviata solo per causa maggiore. In quella sede si sviluppa appieno il contraddittorio, tra l'altro con la presenza del primo dei non eletti in Molise per il Pdl, che potrà anche esporre sue ragioni al riguardo. Aspetto, questo del controinteressato, a cui finora nessuno ha fatto riferimento».
PD+M5S HANNO MAGGIORANZA - In teoria, per decidere della decadenza di Berlusconi potrebbero bastare i voti delle forze che finora, almeno a livello ufficiale, si sono espresse in questo senso: il Partito democratico (Pd), che conta su otto membri di Giunta, e il Movimento 5 stelle (M5s) che ne schiera 4. In totale, in fatti, i componenti dell'organismo parlamentare sono 23, compreso il presidente Dario Stefàno (Sel).
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