19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Giustizia | Ineleggibilità Berlusconi

Epifani al Pdl: «Il Pd non andrà contro la legge per Berlusconi»

Il segretario del Partito democratico: «Ce la faremo a difendere lo stato di diritto ed il principio per cui siamo tutti uguali di fronte alla legge. Sarà il Cavaliere a dovere dare una soluzione all'opinione pubblica e a tutto il paese»

GENOVA - Il Partito democratico (Pd) difenderà «lo stato di diritto», nel valutare la decadenza di Silvio Berlusconi. Lo ha detto il segretario Pd Guglielmo Epifani parlando alla festa di Genova.

TUTTI UGUALI DAVANTI A LEGGE - Epifani ha annunciato: «Ce la faremo a difendere lo stato di diritto ed il principio in base al quale tutti siamo uguali di fronte alla legge». Il segretario ha assicurato che il Pd agirà in modo che la Giunta per le elezioni decida «nei tempi giusti» su Silvio Berlusconi, in modo da rispettare le garanzie di ogni stato di diritto, ma evitando un «allungamento» indebito dei tempi. Il segretario del Pd ha ricordato: «La giunta è una sede formale para-giurisdizionale, si esamineranno tutte le questioni E nel tempo dovuto e giusto si deciderà».

NO AD ALLUNGAMENTO TEMPI - «Noi - ha precisato - non vogliamo apparire come coloro che fanno uso politico della giustizia, ma anche il tempo necessario non può essere tempo che si allunga per questioni che non attengono a questioni di correttezza. Questo credo sarà l'orientamento che prenderanno i membri della giunta del nostro partito e tutti coloro che condividono questa idea dello stato di diritto».

PD NON ANDRA' CONTRO LEGGE - Il Popolo della libertà, ha proseguito il segretario, non può pretendere che i Democratici vadano «contro la legge» per risolvere i problemi di Silvio Berlusconi. «Io capisco il turbamento, ho rispetto... ma tocca a loro risolvere questo problema, non chiedere al governo e al Pd di risolverlo, perché non abbiamo titolo per farlo, se per farlo dobbiamo andare contro la legge». Per quanto riguarda l'esecutivo, ha detto Epifani: «Lo dico con rispetto, si avvicina il tempo in cui sarà Silvio Berlusconi e il Pdl a dovere decidere una volta per tutte di fronte a questa vicenda che cosa intende fare e quale risposta chiaramente intende assumere di fronte all'opinione pubblica e a tutto il paese».

SOLO COLLE DECIDE GRAZIA - Quanto all'ipotesi grazia da parte del capo dello Stato per Berlusconi, Epifani ha spiegato: «E' una prerogativa che spetta unicamente al capo dello stato. Ho fiducia in quello che ha fatto, in quello che sta facendo e in quello che farà il nostro presidente della Repubblica».

NO A SEGRETARIO PREMIER - Conclusa la stretta attualità, il segretario Democratico ha parlato di primarie e congresso. Secondo Epifani «qualche modifica» allo statuto Pd va apportata, innanzitutto per evitare che il segretario sia automaticamente candidato premier. Il segretario ha spiegato: «Io penso che dovremo avere un candidato che può essere candidato alle primarie per il candidato premier, ma senza automatismi. Non lo dico per indebolire la figura del segretario, ma abbiamo uno strumento in più se ci diamo una flessibilità in più. Inoltre, è bene che si parta dal basso», ovvero con i congressi locali.
Quanto alla data del congresso «non la deve fissare il segretario ma il presidente del partito, a norma di statuto, ma è buon senso che a decidere sia un organo collettivo come l'assemblea», ha concluso Epifani.