25 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Giustizia | Carceri

Cancellieri, «In cella al massimo per 8 ore al dì. Luce e aria sono un diritto»

Il ministro della Giustizia: «Abbiamo un sovraffollamento nelle prigioni tra le venti e le 25mila unità. L'Europa ci bacchetta molto, dobbiamo spiegare cosa stiamo facendo. Chi sbaglia paghi il conto ma non venga torturato»

GENOVA - Secondo il ministro della Giustizia in Italia esiste un «problema sovraffollamento carceri» e il governo sta pensando a promuovere «interventi concreti», anche per non incorrere in sanzioni da parte dell'Europa.
Il ministro, intervenuta a Genova durante la festa del Partito democratico (Pd), ha detto: «Non dimentichiamoci che a maggio dovremo andare in Europa a spiegare quello che stiamo facendo e altrimenti sarà dura, perché abbiamo un eccesso di detenuti rispetto ai posti carcere che al momento è tra le venti e le 25mila unità. Quindi prima di maggio dobbiamo affrontare in maniera molto concreta il problema, l'Europa ci bacchetta da molto tempo su questo».

CARCERE NON SIA TORTURA - Cancellieri ha poi paragonato una prigione sovraffollata all'inferno: «Siamo a Genova dove c'è una delle più belle carceri d'Italia e che però è talmente sovraffollata che diventa uno degli inferni più inferni d'Italia». La questione delle carceri va affrontata «sotto tanti profili. Sicuramente c'è un profilo giuridico. C'è chi potrebbe non entrare in carcere e pagare il suo conto con la giustizia con attività alternative - ha affermato - Con il decreto svuota-carceri, che in realtà non svuota niente, si è alleggerita un po' la pressione». Un tema questo che va affrontato, secondo Cancellieri, «in maniera molto più decisa e compatta: dobbiamo da una parte garantirci che chi sbaglia paghi il conto, e nello stesso tempo che la risposta sia adeguata alla colpa fatta e non una tortura».

IN CELLA PER 8 ORE - Cancellieri ha spiegato di volere che la permanenza in cella di un detenuto duri al massimo per 8 ore al giorno. «Noi adesso pretendiamo con forza che i detenuti, nell'arco di qualche mese, i detenuti possano vivere all'interno del carcere stando in cella otto ore e non di più. E' una conquista incredibile, perché all'atto pratico il detenuto sta in cella anche 22 ore. Una cella nella quale mangia, dorme e vive».

Il problema delle carceri, ha concluso il ministro: «Va affrontato anche nell'aspetto del rapporto col detenuto. Il regolamento carcerario, che è molto buono, non viene applicato, o almeno non è applicato all'80/90 per cento. Abbiamo delle situazione anche molto belle come il carcere di Bollate e di Padova, dove i detenuti lavorano e hanno una vita, ma la maggior parte dei detenuti rimane in cella 22 ore. E questo non è previsto dal regolamento», ha ripetuto il ministro, perché: «Luce e aria non sono una ricchezza che si dona, ma un diritto. Il ministero della Giustizia ha messo in piedi provvedimenti amministrativi che renderanno sempre più aderente e rispettoso del regolamento tutte le carcere italiano. Sembra una cosa da poco ma è un cambio culturale importante».