24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Istituzioni | Corsa Quirinale

Fronte del no del PD in ordine sparso, Marini può farcela

Tra i franchi tiratori potrebbe esserci anche qualche dalemiano. Forse anche per questo Massimo D'Alema ha voluto dichiarare apertamente il suo sostegno a Marini chiedendo coerenza al partito. I prodiani invece lo hanno dichiarato da ieri che non voteranno per l'ex presidente del Senato

ROMA - Dopo la dura assemblea del Pd di ieri sera, che ha registrato 90 voti contrari e 21 astensioni, questa mattina sembrano attenuarsi se non i mal di pancia almeno la compattezza del fronte del no alla candidatua di Franco Marini al Quirinale approvata a maggioranza dai grandi elettori demcrat su proposta di Pierluigi Bersani. Tanto che alcuni deputati azzardano la previsione che l'elezione potrebbe esserci già oggi, se non alla prima alla seconda votazione.

Il quorum necessario è quello dei due terzi, ossia 672 voti, un numero parecchio elevato ma che al netto dei dissensi dichiarati potrebbe essere raggiunto grazie ai voti di Pdl, Lega e Scelta civica (342 voti, a cui andrebbero sottratti al massimo una decina di 'malpancisti' montiani). La coalizione di centrosinistra conta 500 grandi elettori. Certo ci sono i voti contrari di Sel (45), che ha annunciato stamattina il suo voto per il candidato grillino, Stefano Rodotà, e nel Pd mancheranno sicuramente i voti dei renziani (sono una cinquantina). Dunque a Marini potrebbero mancare una cinquantina di voti o poco più per essere eletto al primo turno. Nonostante la contrarietà espressa ieri si adegueranno alla disciplina di gruppo i giovani turchi come Matteo Orfini: «Ieri ho votato contro Marini ma mi attengo alla decisione della maggioranza», ha spiegato ai cronisti in Transatlantico.

I renziani contrari a Marini voteranno invece liberamente chi scheda bianca, chi per Napolitano, chi per Emma Bonino, come Roberto Giachetti, anche se non è escluso che qualche ex compagno di partito nel segreto dell'urna possa convincersi a votare Marini. Tra i franchi tiratori potrebbe esserci anche qualche dalemiano. Forse anche per questo Massimo D'Alema ha voluto dichiarare apertamente il suo sostegno a Marini chiedendo coerenza al partito. I prodiani invece lo hanno dichiarato da ieri che non voteranno per l'ex presidente del Senato.

Ma se la strada per l'elezione di Marini potrebbe risultare in salita al primo voto della giornata, è una delle previsioni più ottimistiche che circola a Montecitorio, non è affatto escluso che l'elezione arrivi nel pomeriggio alla seconda votazione. A meno che il risultato del primo scrutinio non ne riduca i consensi al secondo, come spesso è accaduto nelle votazioni per il presidente della Repubblica. In quel caso si aprirebbe nel Pd uno scenario totalmente imprevisto che coinvolgerebbe anche il ruolo del segretario, Pier Luigi Bersani.