CITTÀ DEL VATICANO - «Basta con lo Ior, sì alle banche etiche». Si intitola così un commento che Giorgio Campanini scrive su Famiglia Cristiana sotto il cappello «Le sfide per il nuovo Papa».
RIPENSARE I POTERI DEL PAPA - Per lo storico cattolico, bisogna innanzitutto «ripensare i poteri del Papa e decentrare il più possibile una serie di decisioni, da quelle sui ministeri laicali a quelle sulla designazione dei vescovi (fatto salvo il finale placet, o anche non placet, del Papa). Analogamente molte forme di contenzioso, a partire dalle 'nullità' matrimoniali, potrebbero essere delegate alle Conferenze episcopali nazionali». Insomma, più «sinodalità». In secondo luogo, sulla scia del Concilio vaticano II, favorire la «corresponsabilità laicale», declinandola «anche e soprattutto al femminile».
BANCHE ETICHE - Infine, «una terza istanza fortemente avvertita dall'opinione pubblica, anche ecclesiale, è la liberazione del Pontificato da ogni legame (e ancor più da ogni compromissione) con la finanza. Oggi esistono, in Italia e in numerosi Paesi, le banche etiche, nelle quali il credito è accordato con criteri di grande severità e finalizzato soprattutto a progetti di sviluppo, con la totale esclusione di finalità speculative. Perché non delegare a esse, o a consimili strumenti, ciò che ha a che fare con la finanza(fatta salva una snella Commissione di controllo?). La più totale trasparenza sarebbe in tal modo assicurata e i fedeli, che continuano a offrire generosamente il loro obolo, saprebbero che il denaro dato alla Chiesa, soddisfatti i bisogni legati al suo funzionamento, è destinato prioritariamente ai poveri del mondo».
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