Più che raddoppiata l'affluenza alla Camera dopo l'appello M5S
Gli uffici della Camera stimano che a fine giornata saranno circa 5.000 i visitatori del palazzo, contro i 1.800 di una domenica «normale». Tanto che è stato deciso di progare di un'ora l'orario di visita
ROMA - La prova effettiva del rapporto causa effetto è impossibile da ottenere, ma sta di fatto che - dopo l'appello ai cittadini da parte del Movimento 5 Stelle a visitare Montecitorio - sono più che raddoppiate le presenze rispetto alle altre domeniche: gli uffici della Camera stimano che a fine giornata saranno circa 5.000 i visitatori del palazzo, contro i 1.800 di una domenica 'normale'. Tanto che è stato deciso di prorogare di un'ora l'orario di visita.
La fila per entrare a Montecitorio si snoda lungo tutta la piazza, e tra i cittadini in fila pare ci siano anche diversi neo eletti grillini: rigorosamente in incognito. A parlare, anche davanti alle telecamere, sono Alessandro e Tiberio (i cognomi non vengono forniti) che si qualificano come attivisti del M5S. E spiegano che «sì, ne abbiamo incontrati almeno 4 o 5 di neo eletti, ma loro non intendono farsi riconoscere ne' parlare». E spiegano: «Entrano alla Camera come normali cittadini, perchè questo sono: semplici cittadini».
Quello che si aspettano dai 'loro' parlamentari è quello che c'è scritto nel programma: «Riduzione dei parlamentari, legge sul conflitto di interessi, legge contro la corruzione, reddito minimo di cittadinanza». Come ottenerlo, è più difficile da capire: «Noi non votiamo la fiducia a nessun governo, e non ci fidiamo di Bersani che ora ci offre le poltrone dopo che per settimane ci ha chiamati fascisti». Tuttavia, «se dovessero proporre le cose che noi vogliamo, le voteremmo». Una turista francese obietta che senza la formazione di un governo sarebbe impossibile ottenere qualunque cosa, le risposte cono contraddittorie. Alessandro, quarantaquattrenne attivo nel settore della ristorazione, afferma che «non tocca a noi fare un proposta» e che della proposta di Bersani «non ci fidiamo»; Tiberio rilancia invece l'ipotesi della proroga del governo Monti: «Lui gestisce solo l'economia, il Parlamento si occupa delle riforme».