27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Elezioni 2013

Cipollini: I programmi dei partiti? Poche idee e confuse

Il presidente di «Italia 2020» mette a confronto le proposte di 8 leader: «Pochi e generici gli impegni per lavoro, povertà, giovani, istruzione, ambiente, energia, agenda digitale e ricerca»

Assenti i temi di Europa 2020 - Il Parlamento italiano ha approvato due volte negli ultimi due anni l’adesione del nostro Paese agli obiettivi e alle strategie dirette a rendere l’Europa più sostenibile, inclusiva e intelligente. Un impegno vincolante, che dovrebbe improntare l’azione degli Stati membri della Ue fino al 2020. Eppure i Partiti politici che si candidano a guidare l’Italia nei prossimi 5 anni ne fanno pochi riferimenti espliciti e diretti nei loro programmi elettorali, quasi non fosse indispensabile – ora più che mai - indicare ai cittadini come ed entro quanto raggiungere uno specifico obiettivo di crescita. Qualche esempio? La riduzione del rischio povertà per 20 milioni di persone non compare mai come indicazione chiara e certificata. Un lavoro per il 75% della popolazione è esplicitamente indicato solo nel programma di Sel. In materia di Ricerca e Sviluppo, solo l’Agenda Monti si distingue per un riferimento certificato nel momento in cui parla di «Agenda Digitale Italiana 2020». La maggior parte dei Partiti, ad eccezione di Sel e dell’Agenda Monti, non sembra consapevole del fatto che il futuro si costruisce investendo nell’innalzamento dell’istruzione dei ragazzi.
Queste alcune delle conclusioni a cui giunge l’analisi comparata dei programmi elettorali di 8 Partiti politici condotta da Italia 2020, l’Associazione nata con l’obiettivo di valorizzare iniziative e progetti in linea con le strategie per un’Europa più sostenibile, intelligente e inclusiva, così come approvato dal Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo della Ue il 17 giugno 2010).
Cipollini: i partiti ignorano gli impegni presi con l’Europa «I principali partiti – afferma il Presidente di Italia 2020, Claudio Cipollini – mostrano una notevole confusione e pochissima consapevolezza della cultura e della necessità di programmare, assumersi delle responsabilità condivise e trasparenti con gli elettori e di adempiere all’impegno che abbiamo come Paese verso l’Europa per il 2020, con obiettivi qualitativi e quantitativi chiari e precisi. Solo pochissimi partiti fanno chiari ed espliciti riferimenti all’obiettivo di rimanere e rinforzare la strategia per un’Europa unita e sempre e solo con dichiarazioni generiche, così come generici sono gli impegni di quantificazione degli obiettivi temporali. Peccato, un’altra occasione persa per diventare seri e credibili di fronte al mondo.»

Ecco cosa ci chiede l’Europa
In questo contesto l’Associazione ITALIA 2020 ha verificato quanto 8 partiti politici facciano chiaro ed esplicito riferimento all’interno dei propri programmi elettorali alle cinque priorità e obiettivi definiti dalla strategia Europa 2020:
• un lavoro per il 75% delle persone tra i 20 e i 64 anni;
• il 3% del PIL europeo investito in ricerca e sviluppo;
• il 20/20/20 in tema di clima e energia;
• almeno il 40% dei giovani devono essere laureati e meno del 10%
deve abbandonare la scuola;
• il rischio povertà deve diminuire per almeno 20 milioni di persone.

8 partiti a confronto
Nello specifico dei cinque obiettivi per l’Italia nell’Europa del 2020 (ai quali si è aggiunta anche l’Agenda Digitale) il risultato è il seguente:

LAVORO - solo il programma di Sel fa esplicito riferimento ai principi e agli obiettivi e della Strategia Europa 2020; per il resto dei programmi si va dai riferimenti generici di Pd, Movimento 5 Stelle e Rivoluzione Civile, a quelli più sicuri di Pdl e Lega, Agenda Monti e Fatti per Fermare il Declino.
R&S - solo l’Agenda Monti si distingue per un riferimento certificato nel momento in cui parla di «Agenda Digitale Italiana 2020». Anche in questo caso, come per il tema del LAVORO, il programma di partito si caratterizzano per riferimenti generici e sicuri a eccezione del programma di Fatti per Fermare il Declino dove non si riscontrano chiare proposte su questo tema.
AMBIENTE - il tema ambiente è quello che «brilla» per un maggior numero di partiti che rivelano riferimenti certificati, tre nello specifico, il Movimento 5 Stelle, Rivoluzione Civile e Fare per Fermare il Declino.
ISTRUZIONE - anche in questo caso si individuano riferimenti certificati ma da attribuire solo a due programmi, Sel e Agenda Monti.
POVERTA’ - per questo tema non si riscontrano riferimenti certificati, ma riferimenti nella maggior parte dei casi classificati come sicuri.
AGENDA DIGITALE - solo il programma del Pdl e l’Agenda Monti fanno esplicito riferimento all’Agenda Digitale dedicando a essa una sezione specifica. Anche nel programma del Pd si fa esplicito riferimento all’Agenda Digitale rispetto alle progettualità sulla Scuola, mentre negli altri programmi i riferimenti sono meno diretti («Copertura dell’intero Paese con la banda larga»; «Accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano»).