7 giugno 2023
Aggiornato 15:00
MoVimento 5 Stelle

Dopo il V-Day del 2007 Grillo a Bologna senza i ribelli Favia e Salsi

«Qua è stata la forza e la debolezza» ha ammesso Grillo, concedendo qualche battuta ai cronisti prima di risalire in camper alla volta di Modena. Perché «qui il Pd è radicato come non mai, ci sono pressioni dall'esterno, è normale, anche i ragazzi hanno avuto pressioni dall'esterno»

BOLOGNA - In piazza Maggiore, nonostante la pioggia battente, c'è ancora il ricordo del V-Day dell'8 settembre 2007, l'iniziativa che diede di fatto il via al Movimento 5 stelle. Beppe Grillo è tornato a Bologna ma, condizioni meteo a parte, non è più come cinque anni fa. Pesano, infatti, le assenze di Giovanni Favia e Federica Salsi alla tappa dello Tsunami tour.

«Qua è stata la forza e la debolezza» ha ammesso Grillo, concedendo qualche battuta ai cronisti prima di risalire in camper alla volta di Modena. Perché «qui il Pd è radicato come non mai, ci sono pressioni dall'esterno, è normale, anche i ragazzi hanno avuto pressioni dall'esterno». Il riferimento è a Favia, colpevole del fuorionda in cui denunciava la mancanza di democrazia interna, e Federica Salsi, cacciata dal movimento per aver partecipato ad una puntata di «Ballarò». «E' un movimento che si sta trasformando in comunità - ha tagliato corto il leader M5s - e io non lo avevo previsto. Se uno vuole fare più di due mandati va in un altro partito. Per noi dopo due legislature è finita, se no saremmo un partito».

Piazza Maggiore è piena, ma difficile quantificare l'affluenza con tutti quegli ombrelli aperti. Grillo, sul palco per un'ora, senza ombrello, coperto solo da un caschetto giallo, quello usato nei cantieri. «E' iniziato tutto qua e torniamo qua. Ci sono migliaia di ombrelli, lo Tsunami si sta espandendo. Siamo un'epidemia». Il comico genovese, come suo solito, ha attaccato i cronisti che tentavano di chiedergli un commento sui sondaggi che darebbero il M5s al terzo posto. «La violenza della stampa vogliono il nome del candidato per fare il titolo» per poi «tagliare a metà le interviste», ma «noi andiamo avanti».