6 maggio 2024
Aggiornato 03:01
Politiche europee

L'UE conferma: Paghiamo noi il portavoce del Premier Monti

La Commissione europea ha confermato, oggi a Bruxelles, che Betty Olivi, portavoce del presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, continua a percepire il suo intero stipendio come funzionaria della stessa Commissione distaccata temporaneamente presso un'amministrazione nazionale, come aveva rivelato il 18 gennaio scorso il giornale «Il Fatto Quotidiano»

BRUXELLES - La Commissione europea ha confermato, oggi a Bruxelles, che Betty Olivi, portavoce del presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, continua a percepire il suo intero stipendio come funzionaria della stessa Commissione distaccata temporaneamente presso un'amministrazione nazionale, come aveva rivelato il 18 gennaio scorso il giornale 'IlFatto Quotidiano'.

«E' perfettamente normale, previsto dall'art.37 del regolamento sul personale, distaccare temporaneamente nostri funzionari presso altre organizzazioni o amministrazioni, nell'interesse del servizio», ha detto un portavoce della Commissione, Anthony Gravili, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano dell'Esecutivo comunitario. Succede anche nell'altro senso, con gli esperti degli Stati membri distaccati temporaneamente presso la Commissione, anche se continuano a essere pagati dalle amministrazioni nazionali di provenienza. Ma il numero di funzionari distaccati della Commissione «è piccolo rispetto a questi esperti nazionali», ha precisato Gravili.

«Noi lo vediamo come uno scambio di esperti molto positivo, perché crea legami e comprensione reciproca, con un impatto inevitabilmente positivo», ha aggiunto il portavoce, secondo cui, nel caso in questione, il distacco della Olivi era «ancora di più nell'interesse del servizio, visto il programma ambizioso di riforme economiche e di consolidamento di bilancio» del governo Monti «per riguadagnare la fiducia nell'economia italiana ed europea».

Come funzionaria Ue distaccata, insomma, ha continuato Gravili, la signora Olivi «ha seguito perfettamente le regole, ha chiesto un'autorizzazione, che è stata esaminata e concessa per il periodo dal primo dicembre 2012 al 31 maggio 2013; diversa è la situazione per la collega Amelia Torres», l'altra funzionaria Ue che ha lasciato il servizio del portavoce della Commissione per andare a lavorare nell'Ufficio stampa di Monti. «Per ragioni personali, Amelia ha optato per un'aspettativa non pagata», ha spiegato il portavoce.

Rispondendo ad altre domande dei cronisti, Gravili ha poi precisato che risulta che la Olivi «sia allo stesso tempo portavoce e membro del gabinetto» del premier. «E' pagata per il suo lavoro per Monti come presidente del Consiglio» e «ci ha assicurato che non sta lavorando per la campagna elettorale» una spiegazione che «noi abbiamo accettato», ha riferito. Pia Ahrenkilde-Hansen, portavoce del presidente della Commissione José Manuel Barroso, ha aggiunto che la stessa Olivi «nella sua capacità» di funzionaria Ue distaccata «assiste e consiglia Monti nelle sue funzioni».

«Non c'è alcun riscontro che stia lavorando per la campagna elettorale e che stia violando le regole», ha insistito Gravili, replicando ancora ai cronisti, con i quali ha poi voluto chiarire: «Non stiamo chiedendo scusa, questo scambio è molto positivo, con beneficio di entrambe le parti».

Il portavoce ha infine precisato che era stato Monti a chiedere di poter avere con sé la Olivi. Il premier italiano «voleva competenza comunitaria e contatti con la Commissione, abbiamo considerato la richiesta, e l'abbiamo accettata», ha concluso.