18 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Partiti | Primarie PDL

Alfano rinuncia alle primarie?

L'unica discesa in campo che Silvio Berlusconi ha in programma per oggi è quella che lo porterà a Milanello per incoraggiare i rossoneri che venerdì affrontano il Catania. Perchè il Cavaliere, visto il buon esito delle sua ultime visitine, si è convinto di portare fortuna alla squadra. Ipotesi convention new Co.

ROMA - Inutile attendere che si materializzi sugli schermi televisivi. L'unica discesa in campo che Silvio Berlusconi ha in programma per oggi è quella che lo porterà a Milanello per incoraggiare i rossoneri che venerdì affrontano il Catania. Perchè il Cavaliere, visto il buon esito delle sua ultime visitine, si è convinto di portare fortuna alla squadra. Il che non necessariamente significa che si sottrarrà alle domande sulla politica. Quel che appare ormai quasi certo, però, è il 'congelamento' del videomessaggio con cui avrebbe dovuto annunciare proprio domani il ritorno a Forza Italia.

Gli ultimi giorni hanno infatti consigliato un po' di prudenza e l'opportunità di rimettere in discussione i tempi e i modi con cui tirar fuori il famoso 'dinosauro dal cilindro'. Perchè per ora l'unico gioco di prestigio che si scorge dalle parti di via dell'Umiltà è 'l'appare-scompare' delle primarie del Pdl. Confermata appena una settimana fa per il 16 dicembre, la consultazione sembra nuovamente destinata a rimanere nel libro dei sogni. Soprattutto in quelli di Angelino Alfano che, dopo aver detto di averle «fortissimamente» volute, si sarebbe reso conto che il vero rischio era quello di ritrovarsi in rotta totale con il Cavaliere e contemporaneamente abbandonato dagli ex An.

Da queste considerazioni sarebbe nata l'apertura del segretario a Berlusconi, in nome dell'unità del partito: niente primarie ma allo stesso tempo no alla nascita traumatica di una nuova Forza Italia. «Entro stasera - è l'impegno che Alfano avrebbe confermato oggi - troveremo il modo di far saltare la consultazione». La brutta figura ormai è messa in conto ma l'obiettivo è limitare i danni. E infatti un fedelissimo della linea del segretario come Maurizio Lupi, a 'Porta Porta', ha cominciato a mettere le mani avanti: «A questo punto - ha detto - non si possono più tenere il 16 dicembre». D'altra parte già da ieri Denis Verdini era andato in pressing sui candidati alle primarie per convincerli a rinunciare. Unico ostacolo, Giorgia Meloni che oggi al massimo si dice disponibile a un rinvio. Ma, se necessario, lo stesso segretario sarebbe pronto a mollare la sua ultima trincea e ritirarsi dalla competizione pur di lasciare l'ex ministro della Gioventù a 'ballare da sola' rendendo di fatto inutile l'appuntamento. A destra di tutto ciò, tuttavia, restano molte incognite: perchè per fare in modo che il progetto vada bene a Berlusconi sarebbe necessaria anche la scissione, per quanto dolce, degli ex An.

In questo senso resta in auge il piano A, cioè quello di un ritorno a Forza Italia. Soltanto che si tratterebbe piuttosto di un restyling del vecchio Pdl, magari da tenere a battesimo con una convention da svolgere prima di Natale. Le ultime riserve del Cavaliere dovrebbero essere sciolte nel week end, dopo che sarà chiaro l'esito delle primarie del Pd.