25 marzo 2025
Aggiornato 10:00
La Chiesta Cattolica e i gay

Padre Lombardi: I bambini hanno bisogno di un padre e una madre

«Negli ultimi giorni vi sono stati tre eventi preoccupanti per quanto riguarda la legislazione sul matrimonio». Lo afferma il portavoce vaticano Federico Lombardi in un editoriale su Radio Vaticana

CITTÀ DEL VATICANO - «Negli ultimi giorni vi sono stati tre eventi preoccupanti per quanto riguarda la legislazione sul matrimonio». Lo afferma il portavoce vaticano Federico Lombardi in un editoriale su Radio Vaticana.
«In Spagna, la Corte Costituzionale ha rifiutato un ricorso che contestava la legge attuale, che esclude ogni riferimento alla differenza fra l'uomo e la donna e parla semplicemente di coniuge A e B; questa rimane dunque la situazione. In Francia, il Governo ha presentato un progetto di legge per la trasformazione del matrimonio, così da comprendervi il matrimonio omosessuale. Negli Stati Uniti alcuni dei referendum tenuti in concomitanza con le elezioni presidenziali in diversi Stati hanno dato, per la prima volta, esito favorevole ai matrimoni omosessuali».
«E' quindi chiaro - afferma Lombardi - che nei Paesi occidentali vi è una tendenza diffusa a modificare la visione classica del matrimonio fra l'uomo e la donna, o meglio a cercare di abbandonarla, cancellandone un riconoscimento legale specifico e privilegiato rispetto ad altre forme di unione».

Non si tratta infatti di evitare discriminazioni ingiuste - «Non è una novità», prosegue il portavoce vaticano Lombardi. «Lo avevamo già capito. Tuttavia la cosa non cessa di stupire. Perché ci si deve domandare se ciò corrisponda veramente al sentire delle popolazioni e perché non se ne vede la logica in una prospettiva lungimirante di bene comune. Non lo dice solo la Chiesa cattolica; lo ha messo bene in rilievo - ad esempio - il Gran Rabbino di Francia in un suo argomentato documento».
«Non si tratta infatti di evitare discriminazioni ingiuste per gli omosessuali, poiché questo si deve e si può ben garantire in altri modi. Si tratta di ammettere che lo sposo e la sposa vengano riconosciuti pubblicamente come tali e che i bimbi che vengono al mondo possano sapere e dire che hanno un padre e una madre. Insomma, conservare una visione della persona e dei rapporti umani in cui il riconoscimento pubblico del matrimonio monogamico fra un uomo e una donna sia una conquista di civiltà. Se no, perché non contemplare anche la poligamia liberamente scelta e, naturalmente, per non discriminare, la poliandria? Non ci si attenda dunque che la Chiesa rinunci a proporre che la società riconosca un posto specifico al matrimonio fra un uomo e una donna».