19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
I partiti, i movimenti e le alleanze

Nel martoriato campo moderato Montezemolo lancia la sua ricetta

Ognuno offre una ricetta. Il problema è che spesso divergono. Ieri è stato Luca Cordero di Montezemolo a smuovere le acque, non escludendo di scendere in campo personalmente nelle prossime elezioni politiche. Casini: «Dentro anche Alfano ma senza Berlusconi». Pdl lo critica

ROMA - Nel martoriato campo moderato ognuno offre una ricetta. Il problema è che spesso divergono. Ieri è stato Luca Cordero di Montezemolo a smuovere le acque, non escludendo di scendere in campo personalmente nelle prossime elezioni politiche. Poco dopo Pier Ferdinando Casini ha rilanciato, non escludendo una lista con il numero Uno Ferrari e Angelino Alfano, a patto che al progetto non partecipi Silvio Berlusconi. Una posizione vissuta dal Pdl come una provocazione, capace di suscitare l'irritazione di alcuni colonnelli di via dell'Umiltà.

MONTEZEMOLO: SERVE ARIA FRESCA - Non che Montezemolo abbia ancora sciolto la riserva su un impegno diretto, ma oggi un nuovo passo è stato percorso in quella direzione: «Bisogna portare una grande ventata di aria fresca proveniente dalla società civile per rigenerare la politica. O adesso o mai più», dice il capo di ItaliaFutura conversando con Bruno Vespa. Il progetto di Montezemolo è quello di «mettere insieme una grande lista civica nazionale con persone competenti, credibili, che si sono misurate nei diversi campi di attività e che vogliono dialogare con la parte migliore della politica». Il paletto è però fissato e tende a escludere i big del campo moderato già impegnati in politica: «I protagonisti della Seconda Repubblica non possono essere gli interpreti della Terza». Come se non bastasse, il fondatore di ItaliaFutura guarda anche in casa centrista: «Casini ha manifestato l'intenzione di cambiare il proprio partito e mi auguro sinceramente che ci riesca. Noi vogliamo chiamare alle armi la società civile finora estranea alla politica».

CASINI: BERLUSCONI RESTI FUORI DALLA PORTA - Ufficialmente il leader dell'Udc mostra invece di voler allargare l'area di centrodestra, con un unico 'vincolo': il Cavaliere resti fuori dalla porta. Per Casini, sarebbe positivo varare una lista con Alfano e Montezemolo: «Si rafforzerebbero in questo caso molte prospettive di collaborazione e si stabilirebbero una discontinuità profonda con quello che è stato il governo degli ultimi anni e una fase nuova che non potrebbe prescindere da un punto di riferimento che si chiama Monti». L'ex Presidente della Camera spende parole positive nei confronti del segretario del Pdl: «Il terreno comune d'intesa tra me e Alfano è duplice: più labile il riferimento internazionale del Partito popolare europeo, più stringente quello interno del governo Monti».
Dal Pdl l'esclusione del Cavaliere viene vissuta con fastidio, soprattutto se viene reclamata dall'esterno. Attacca Fabrizio Cicchitto: «Al di là dello scioglimento della riserva sulla sua discesa o meno in campo, non c'è dubbio che quello che dice Montezemolo a proposito di una possibile vittoria del centrosinistra è molto preciso e condivisibile: con questa osservazione dovrebbero misurarsi anche gli amici dell'Udc» senza dare «in escandescenze».