25 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Centrodestra | Crisi PDL

Berlusconi, Casini e l'unione dei moderati

Il leader del Pdl ha da poco rilanciato l'idea di un passo indietro in nome dell'unità dei moderati. Più mossa tattica che reale convinzione, ma Berlusconi ha comunque sfidato l'Udc sul terreno dell'unità del centrodestra. In questo senso appare strategica la decisione dell'ex premier di disertare domani - salvo sorprese dell'ultima ora - il congresso Ppe che si apre a Bucarest

BUCAREST - L'ultima volta, al congresso di Marsiglia, si salutarono a stento. Era da poco caduto il governo Berlusconi, anche per mano di Pier Ferdinando Casini. Il Cavaliere già allora sapeva che difficilmente con l'x alleato sarebbe stato possibile costruire un casa comune. Oggi è passato quasi un anno, l'opinione non è mutata. Ciononostante, il leader del Pdl ha da poco rilanciato l'idea di un passo indietro in nome dell'unità dei moderati. Più mossa tattica che reale convinzione, ma Berlusconi ha comunque sfidato l'Udc sul terreno dell'unità del centrodestra. In questo senso appare strategica la decisione dell'ex premier di disertare domani - salvo sorprese dell'ultima ora - il congresso Ppe che si apre a Bucarest.

BERLUSCONI, PARTITA SU DUE TAVOLI - Nella residenza che fu di Ceausescu (immensa, nel mondo solo il Pentagono è più grande), non ci sarà dunque il Cav. In Romania sono invece attesi Casini e il segretario del Pdl, Angelino Alfano. L'ex Guardasigilli è fra quelli che più si è speso per lasciare ad Arcore Berlusconi. Una questione di credibilità, una mossa che nelle intenzioni di alcuni big del Pdl potrebbe rendere ancora più imbarazzante un no dell'Udc alla proposta di 'matrimonio' per il 2013. Chi crede davvero a questo scenario è Franco Frattini, che infatti assicura: «Il presidente, se davvero non verrà, dimostrerà di voler fare davvero un passo indietro in nome dell'unità dei moderati».
Eppure, come spesso accade, la partita giocata da Berlusconi prevede almeno due tavoli. Accanto al progetto ufficiale, infatti, il leader del Pdl da tempo punta su un piano B. Che prevede, a grandi linee, questo schema: addio al Pdl - magari affidato a chi non è incluso nel nuovo progetto - rinnovamento assoluto della classe dirigente e nuovo soggetto politico in vista della sfida elettorale. Pare che proprio in quest'ottica Berlusconi abbia già selezionato dieci manager, volti nuovi e spendibili in campagna elettorale. Un gruppo 'contattato' nelle scorse settimane ma a cui il Cavaliere ha dato nuovo appuntamento a dopo le elezioni per la presidenza della Regione Sicilia.

CASINI NON CONSIDERA PRATICABILE L'UNITA' DEI MODERATI - Non è detto che l'ex premier decida davvero di guidare questa rivoluzione. Pesa la stanchezza, manca a volte la voglia. Chi l'ha sentito lo descrive come indeciso, spesso tentato dal dare ascolto a chi, soprattutto in famiglia, gli chiede di farsi da parte e dedicarsi alle aziende. Certo Berlusconi ritiene l'esperienza del Pdl esaurita e anche per questo ha scelto di non partecipare all'evento di Bucarest. Perché se da un lato la defezione avvalora la tesi di un passo indietro, dall'altro gli consente di spendersi per un Pdl ormai abbandonato al suo destino.
Casini, da navigato politico, conosce benissimo lo schema. Sa che la classe dirigente del Pdl tenta di agganciare la piccola scialuppa centrista per trovare salvezza in un mare in tempesta. Per ora asseconda Alfano e valuta positiva la scelta del Cav di disertare Bucarest. Diversamente, avrebbe rilevato l'incongruenza fra gli annunci di Silvio e la sua presenza su uno dei palcoscenici più importanti del Continente. Eppure, il leader centrista non considera praticabile l'unità dei moderati, né valuta possibile riunire di nuovo i reduci del berlusconismo e la fazione centrista. Al momento di tirare le somme non mancherà di farlo presente.

SAN TANCHE: ALFANO SI DIMETTA - «Il Pdl non esiste più perché non esiste più nel cuore degli italiani. E' stata un'ottima intuizione di Berlusconi, ma ora bisogna azzerare tutto, resettare, devono dimettersi Alfano e i coordinatori. Devono capire che è un mondo finito. Perché non rinunciano subito alle cariche?». Lo ha detto l'esponente del Pdl Daniela Santanchè a 'La zanzara' su Radio24.