24 giugno 2025
Aggiornato 21:00
Centrosinistra | Primarie PD

Vendola: Mi candido contro chi vuole il Monti bis

A sostenerlo è il leader di Sel e candidato alle primarie del centrosinistra Nichi Vendola parlando ad Ercolano a margine della prima apparizione che ufficializza la sua candidatura: «Mi auguro che le primarie siano lo tsunami che cancelli questa ipotesi. Bene clima sereno Pd, ora le regole per tutti. Casini? Mi interessa altro, è un discorso chiuso»

ERCOLANO - «Bisogna esorcizzare lo spettro di un Monti bis». A sostenerlo è il leader di Sel e candidato alle primarie del centrosinistra Nichi Vendola parlando ad Ercolano a margine della prima apparizione che ufficializza la sua candidatura. «Milioni di persone che voteranno alle primarie - ha aggiunto - stanno dicendo che questo paese si è accontentato o ha subito già troppo dal governo dei tecnici e che non è disponibile a un Monti bis».
«Mi auguro che, dalle primarie, ci sia uno tsunami capace di cancellare - ha concluso Vendola - l'ipotesi di un Monti bis».

Riconosco in Bersani l'ultimo ministro dell'Industria - «Non voglio fare pubblicità a un mio competitor, ma l'ultima volta che ho visto un ministro dell'Industria, quello si chiamava Pier Luigi Bersani». Con questa battuta il leader di Sel e candidato alle primarie del centrosinistra Nichi Vendola ha affrontato la questione dello sviluppo e dello stato dell'industria nel nostro paese, sottolineando l'inefficienza sia dei governi di destra sia di quelli cosiddetti tecnici, nel corso del suo intervento ad Ercolano che ufficializza la sua candidatura alle primarie del centrosinistra.

Casini? Mi interessa altro, è un discorso chiuso - Il leader di Sel Nichi Vendola e candidato alle primarie del centrosinistra definisce «chiuso» il discorso su Casini che, anche oggi, è tornato a ribadire la sua contrarietà a una possibile alleanza Vendola-Partito democratico.
Parlando ad Ercolano a margine del primo incontro pubblico dopo l'ufficializzazione della sua candidatura alle primarie, Vendola ha dichiarato: «Più che di Casini mi interessa lo stato di abbandono del paese e i mancati investimenti in cultura, della destra prima e del governo dei tecnici poi. Il discorso su Casini - ha proseguito - è chiuso da tempo, voglio occuparmi di altro».

Bene clima sereno Pd, ora le regole per tutti - Il leader di Sel, Nichi Vendola, candidato alle primarie del centrosinistra si dice «molto contento» per le regole stabilite dall'assemblea del Pd per le primarie stesse, ma auspica che adesso i Democratici ne parlino con gli altri protagonisti..
«Sono molto contento che la vicenda si sia chiusa con un clima sereno e con un voto che, per quanto riguarda il Pd, liquida la faccenda delle regole. Ora il Pd - ha aggiunto - dovrà discuterne con gli altri protagonisti delle primarie. Sostanzialmente sono contento».
In merito poi al doppio turno, Vendola ha spiegato che è «importante». «Tutto quello che va nella direzione della chiusura della platea dei votanti non lo vedo di buon occhio. Ho sempre visto - ha concluso - le primarie come un sommovimento democratico».

Mi candido contro chi vuole i tecnici - «Nelle prossime ore comincia il nostro viaggio in cui conosceremo tante e tanti che, come voi, vogliono provare a rendere questo Paese migliore. Ho deciso di candidarmi per dare una brutta notizia a tutti quelli che vedono nell'azione dei tecnici l'unica possibilità di governo per il nostro Paese, ma ancora di più, perché è giunto il momento di rimettere al centro una forte prospettiva di cambiamento». Così Nichi Vendola, leader di Sel, risponde ai giovani che hanno dato vita a comitati per chiedere la candidatura del presidente della regione Puglia alle primarie del centrosinistra.
«La mia candidatura - spiega Vendola - sarà al servizio delle donne e degli uomini che nei prossimi cinque anni vogliono mettere fine alla spirale del precariato che incastra le vostre esistenze e vi porta a vivere al di sotto dei vostri bisogni e dei vostri desideri». (Segue)

Lo Stato deve chiedere scusa per la Diaz - «Se da un lato le motivazioni della Cassazione provano a lenire le sofferenze, a ricucire le ferite, a ridare un po' di luce a quella buia notte, dall'altro ricoprono di imbarazzo uno Stato che non ha avuto il coraggio di chiedere scusa». Lo scrive Nichi Vendola in un blog sull'Huffington Post, commentando le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione sulle violenze alla scuola Diaz a Genova nel 2001.
Uno Stato, prosegue Vendola, «che ha preferito l'oblio, l'indifferenza, l'omertà. E allora si possono dopo 11 anni chiudere quei buchi neri che si aprirono a Genova? Si, esigendo che l'Italia, attraverso le sue massime cariche, chieda scusa e introduca il reato di tortura nel nostro codice penale. Se la nube tossica che ha coperto la mattanza della Diaz si è in parte dissolta con la sentenza di luglio, rimane intollerabile e imbarazzante che colui che era la mente di quella catena di comando, De Gennaro, sia oggi Sottosegretario. In un Paese civile dovrebbe dimettersi».