1 giugno 2023
Aggiornato 23:30
Messaggio sul blog

Grillo: Neppure Ercole riuscirebbe a ripulire dallo sterco la moderna stalla di Augia che è diventata l'Italia

«In questo mondo di ladri i politici arrestati, rinviati a giudizio, condannati occupano interi notiziari. C'è materiale per una biblioteca di Alessandria del crimine. Per molto meno in altri Paesi la gente sarebbe scesa in piazza, avrebbe assediato il Parlamento. In Italia non succede»

ROMA - «In questo mondo di ladri i politici arrestati, rinviati a giudizio, condannati occupano interi notiziari. C'è materiale per una biblioteca di Alessandria del crimine. Neppure Ercole riuscirebbe a ripulire dallo sterco la moderna stalla di Augia che è diventata l'Italia. Per molto meno in altri Paesi la gente sarebbe scesa in piazza, avrebbe assediato il Parlamento. In Italia non succede». E' quanto scrive Beppe Grillo nel suo blog in un messaggio intitolato 'In questo mondo di ladri' attaccando di nuovo il 'Palazzo' e chi ne fa parte.
«Ci si interroga su questo mistero, su questa apparente ignavia, da anni, senza trovare una risposta convincente - osserva - tra le cause c'è la sindrome di Stoccolma per cui un intero popolo si è affezionato ai suoi carnefici, la menzogna trasformata in verità di Regime con l'occupazione di giornali e televisioni, come da piano della P2, la scomparsa dal Parlamento di ogni opposizione con due gemelli, pdl e pdmenoelle, che si sono alternati durante il Ventennio dell'Inciucio con lo stesso programma, litigando a uso delle telecamere nei talk show, e che ora hanno gettato la maschera governando insieme a Rigor Montis, l'indifferenza verso uno Stato sentito ostile ed estraneo, con mille ragioni, dai cittadini».

Noi derisi per la battaglia contro i condannati - Beppe Grillo attacca partiti e mondo dell'informazione per l'enfasi con la quale viene raccontato il lavoro del Governo sula incandidabilità dei condannati. «La legge Parlamento Pulito, firmata da 350.000 italiani, è stata lasciata - ricorda il leader del Movimento 5 stelle in un post sul suo blog - per 5 lunghi anni a marcire in qualche scaffale del Senato. Coloro che ne chiedevano la discussione in Parlamento e la conseguente approvazione sono stati derisi, tacciati di populismo e in ultima istanza ignorati da giornali, tv e seri esponenti di tutti i partiti».
«Oggi, con squilli di trombe e fuochi d'artificio, quegli stessi giornali, tra cui Repubblica, celebrano - osserva il comico genovese - la 'promessa' del Governo di impedire che i condannati possano essere candidati alle prossime elezioni politiche e amministrative. Parlano, oggi, di 'questione di decenza, e anche di sopravvivenza'. Si accorgono, oggi, della 'cintura di illegalità corruttiva che soffoca l'Italia e la sua libertà'. Ma dimenticano, sempre oggi, di non aver fatto nulla in questi anni per portare questa 'urgenza assoluta' al centro del dibattito politico, fregandosene della 'sensibilità acutissima' e della volontà di quei 350.000 italiani che già 5 anni fa - conclude Grillo - si erano attivati per riportare la giustizia in questo Paese».