20 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Pdl nel caos

Berlusconi vuole fare piazza pulita. Ma i falchi del Pdl lo frenano

Il Cavaliere ha passato un pomeriggio intero ad Arcore a scrivere un intervento «forte» che avrebbe voluto presentare domani in occasione del forum General Invest «Investire nella nuova Russia». I suoi: prendi tempo, vediamo cosa succede

ROMA - Se è stato tutto il pomeriggio ad Arcore a scrivere un intervento «forte» una ragione ci sarà. Ma c'è una ragione - anche - se quell'intervento, salvo un nuovo cambio di programma, non sarà reso pubblico. Ennesimo capitolo delle contraddizioni che attraversano il Pdl. Perché, raccontano, fino all'ultimo Silvio Berlusconi ha pensato e ripensato se fosse opportuno domani mattina presentarsi a palazzo Mezzanotte, piazza Affari, per partecipare a un convegno dal nome altisonante: forum General Invest «Investire nella nuova Russia».

Il cuore della finanza e del business, insomma. Eppure il Cavaliere era tentato di sfruttare un dibattito, di fatto incentrato sui temi dell'energia & Co., per parlare del Pdl. Per prendere le distanze dalle sembianze che il partito ha preso dopo lo scandalo Lazio. E, magari, per trovare la forza di annunciare quel rinnovamento da tempo vagheggiato, magari puntando su una trentina di facce (pseudo) nuove, progetto che tuttavia finora si è sempre arenato.

Buona parte degli ex azzurri, che si possono definire falchi per comodità ma che non sono in blocco ascrivibili in modo tranchant a questa categoria, lo ha pressato nelle ultime ore perchè cogliesse il prima possibile la palla al balzo per annunciare, di fatto, un azzeramento di tutta la classe dirigente. Dall'altro fronte, come accade nella più classica delle iconografie che rappresentano consiglieri angeli da una parte e diavoli dall'altra, le 'colombe' hanno cercato (e pare siano riusciti) a frenarlo. Con ragionamenti che vengono riassunti più o meno così: ma cosa vai a dire, la situazione è ancora troppo fluida, non sappiamo ancora cosa conviene fare alla luce della nuova (?) legge elettorale. Raccontano che tra i primi a mettere un freno alla voglia di mandare tutto all'aria e ricominciare dallo spirito di Forza Italia, sia stato Angelino Alfano. Il segretario, d'altra parte, molto si è esposto nei confronti dell'unità del partito, di cui si sarebbe fatto garante rispetto agli ex An. Certo, non sarebbe la prima (né l'ultima volta) che il Cavaliere smentisce di fatto il suo ex delfino designato.

Ma è vero anche che quel farsi 'concavo e convesso' di cui Berlusconi spesso si è vantato, il più delle volte si è tradotto nel non dare torto all'interlocutore che di volta in volta si trovava davanti. E infatti, finora, nei vari vertici che si sono tenuti mai l'ex premier ha esplicitato il suo placet a una scissione degli ex An. A meno che - è stato il ragionamento - questo non sia fosse conveniente dalla legge elettorale.

Se dunque domani mattina Silvio Berlusconi non cambierà di nuovo idea e non deciderà di presentarsi a piazza Affari e pronunciare le parole «forti» a cui ha lavorato per tutto il pomeriggio, quella di domani sarà un'altra giornata di 'ordinaria follia' del Pdl. All'ora di pranzo si vedranno gli ex colonnelli di An, in teoria, per discutere dell'ipotesi di creare il Msi 2.0, di fatto per confrontarsi su prospettive e idee che sono tutt'altro che granitiche. Scissione e federazione? E' una ipotesi, ma non tutti la vedono così. Anche se oggi Gianni Alemanno ha dichiarato in un'intervista che di fonte alle «troppe faide» palesate dal caso Lazio, tanto vale dividersi. Dall'altra parte, tuttavia, ci sono anche gli ex azzurri in attesa che il Cavaliere sciolga finalmente la riserva. Oggi anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha chiesto al Pdl di rompere gli indugi e mettere finalmente in campo una leadership. Nel pomeriggio di domani comunque il Cavaliere dovrebbe rientrare nella Capitale e in serata dovrebbe presiedere un vertice.