Napolitano: Lo spread non è colpa di Monti
Il Presidente della Repubblica torna a parlare di crisi e di Europa e lo fa criticando lo spread ingiustificato che penalizza l'Italia e sottolineando ancora una volta i meriti di Mario Monti per la ritrovata fiducia nel nostro paese. Duro il commento del Senatore del PDL Gasparri: Spread ingiustificabile? Epoca di grandi ipocrisie
MERANO - Giorgio Napolitano torna a parlare di crisi e di Europa e lo fa criticando lo spread ingiustificato che penalizza l'Italia e sottolineando ancora una volta i meriti di Mario Monti per la ritrovata fiducia nel nostro paese. Alla cerimonia a Merano per l'anniversario dello Statuto dell'Autonomia delle province autonome di Trento e Bolzano c'era anche il presidente della Repubblica d'Austria Heinz Fischer e il Presidente della Repubblica ha colto l'occasione per rinnovare il suo appello all'impegno per l'integrazione europea che oggi vive una fase difficile, trovando nel suo omologo austriaco un interlocutore attento e solidale.
«Il processo di integrazione europea, la costruzione di un'Europa unita, sta attraversando una fase difficile - ha detto il capo dello Stato - ma l'essenziale, per superare le difficoltà, è che le forze politiche e sociali, le opinioni pubbliche, i cittadini dei nostri paesi non smarriscano mai la consapevolezza delle straordinarie conquiste di civiltà che associandoci abbiamo potuto conseguire». Perciò Napolitano auspica che queste conquiste «diano forza a un nostro comune, convinto e coerente impegno per far avanzare la causa dell'integrazione e dell'unità europea».
Spread inspiegabile - In conferenza stampa però il Presidente della Repubblica non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto se condividesse l'analisi di Bankitalia sull'eccessivo differenziale tra titoli di stato italiani e tedeschi. «Il livello medio dello spread tra Btp e Bund non è assolutamente spiegabile sulla base dei dati dell'economia - ha ammesso -, c'è un cospicuo sovrappiù ed è un problema non solo per l'Italia ma per il funzionamento dell'euro». Il capo dello Stato ha ricordato quindi l'ultimo intervento del presidente della Bce, Mario Draghi, che «recentemente ha detto che quando i mercati sono frammentati o influenzati da paure irrazionali non può funzionare la politica monetaria. Questo è il motivo che ha portato agli orientamenti e alle decisioni che verranno prese dal Consiglio della Bce il 6 settembre».
Il sostegno austriaco - E proprio in vista della difficile riunione del board di Francoforte l'Italia oggi ha incassato il sostegno dell'Austria: «faremo tutto quanto è nelle nostre forze per tutelare l'euro che è molto più di una valuta: l'Unione europea è e resta un progetto di pace», ha detto Fischer lodando gli sforzi compiuti dall'Italia per risanare le finanze pubbliche e sottolineando il ruolo positivo giocato da Mario Monti, «un bene per l'Italia ma anche per l'Ue». Il presidente austriaco ha in un certo senso promosso le misure annunciate da Draghi a sostegno dei paesi in difficoltà sulle quali permangono le resistenze tedesche: «Comprendo che voglia dare aria all'economia e contrastare l'inflazione».
Bondi a Napolitano: Spread inspiegabile anche con Berlusconi - «Io credo che ci sia un assoluto bisogno nella vita politica di quell'onestà intellettuale che ci premunisce dal vizio tutto italiano di non essere equanimi nel tempo, nei giudizi e nelle prese di posizione pubbliche. Per questo ricordo al presidente Napolitano, con rispetto ma anche con franchezza, che se è pertinente sostenere da parte sua che il valore dello Spread è inspiegabile, è altrettanto vero che era inspiegabile durante il precedente governo, quando per la verità i fondamentali dell'economia erano più positivi di quelli di oggi». Lo ha affermato in una dichiarazione il coordinatore del Pdl Sandro Bondi.
Gasparri: Epoca di grandi ipocrisie - «É quasi divertente il fatto che oggi in molti dicano che il livello dello spread non è giustificabile, che sia un parametro quasi bizzarro e ingannevole, mentre quando faceva comodo è stato utilizzato per vere e proprie operazioni politiche. Del resto siamo in una stagione in cui anche la Merkel scopre che i mercati possono essere nemici dei popoli. Siamo nell'epoca delle grandi scoperte e delle grandi ipocrisie». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
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