Vendola: Renzi? Un juke-box di canzonette qualunquiste
Il leader di SEL invita ad andare oltre «il risiko delle alleanze», Vendola spiega infatti che «la sfida per il Paese è quella della modernità», ovvero di come l'Italia «riesce a usare l'occasione della crisi per mettere in campo una straordinaria innovazione delle politiche pubbliche»
ROMA - Il leader di Sel, Nichi Vendola, parla con l'Unità e spiega che «Pier Ferdinando Casini ha passato tutta la vita nel campo neoconservatore. Per questo - dice - mi sembra un difficile alleato per un percorso di alternativa»: Invitando ad andare oltre «il risiko delle alleanze», Vendola spiega infatti che «la sfida per il Paese è quella della modernità», ovvero di come l'Italia «riesce a usare l'occasione della crisi per mettere in campo una straordinaria innovazione delle politiche pubbliche», di «come è in grado di ricostruire una politica industriale capace di coniugare il profitto d'impresa, la qualità ambientale e la civiltà del lavoro».
L'UDC E' IN UN'ALTRA GALASSIA - Insomma, «quel che serve - dice Vendola - è una politica che sappia interloquire con le giovani generazioni e un'agenda di governo di alternativa che si ponga anche il tema del pieno esercizio dei diritti di cittadinanza e dei diritti in materia di fine vita, fecondazione assistita, coppie di fatto». Servono dunque «scelte coraggiose, diritti interi e non più dimezzati» e da questo punto di vista «l'Udc è collocata in un'altra galassia». «Le ambiguità - aggiunge - fanno perdere consensi, non guadagnare». E Renzi? Per Vendola «imperversa come un juke-box che ha come repertorio canzonette che fanno il verso al liberismo, al qualunquismo», mentre «al centro della sfida delle primarie dovrebbero invece esserci il Sulcis, I'Ilva di Taranto, il lavoro».
IL GOVERNO SBARACCA IL WELFARE - «Quando si usa, ad esempio da parte Udc, il riferimento a Monti si sta intendendo le politiche dell'austerity, cioè lo sbaraccamento ulteriore del welfare, una crisi tutta scaricata sulle spalle del lavoro dipendente, dei pensionati e delle giovani generazioni, nessuna risposta al tessuto di piccole e medie imprese che si sta schiantando anche sotto i colpi di un sistema bancario che ha drenato le risorse della Bce per continuare a fare i propri comodi e non certo per trasferire risorse per gli investimenti e per la ripresa economica»