26 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Revisione della mappa dei Tribunali

Giustizia, la Severino «accelera»

Entro il 31 dicembre 2012 le nuove piante organiche dei magistrati e del personale amministrativo per la geografia giudiziaria ridisegnata con il taglio di 31 Tribunali, 220 sedi distaccate e 667 uffici del giudice di pace: è questo l'obiettivo più rilevante che il ministro della Giustizia Paola Severino ha illustrato al Consiglio dei ministri di oggi

ROMA - Entro il 31 dicembre 2012 le nuove piante organiche dei magistrati e del personale amministrativo per la geografia giudiziaria ridisegnata con il taglio di 31 Tribunali, 220 sedi distaccate e 667 uffici del giudice di pace: è questo l'obiettivo più rilevante che il ministro della Giustizia Paola Severino ha illustrato al Consiglio dei ministri di oggi. Non è un segreto come una maggiore efficienza del settore sia considerata dal Governo una carta da giocare proprio sul terreno della crescita economica e dell'attrazione di investimenti stranieri in Italia.

«Intensa interlocuzione» - Per raggiungere l'obiettivo, che dovrebbe portare concretamente a concludere entro 12 mesi la revisione della mappa degli uffici giudiziari dopo un secolo e mezzo di quasi totale immobilismo, la guardasigilli ha di fronte a sé una stagione di «intensa interlocuzione» con il Csm, dicono al Ministero. Tra le azioni allo studio, un 'interpello' per il personale amministrativo, volto a favorire ove possibile la mobilità degli impiegati su base volontaria.

Dossier sulle spese degli uffici giudiziari - All'attenzione del ministro, che ne ha parlato oggi ai colleghi riuniti a palazzo Chigi, anche un dossier sulle spese degli uffici giudiziari: una legge del 1941 le mette a carico dei Comuni, che poi a consuntivo ottengono un contributo dello Stato. Ma come accade in altri settori della pubblica amministrazione, le difformità di spese tra un ufficio e l'altro hanno sollevato molti interrogativi, in questa stagione di spending review: l'obiettivo che il ministro ha illustrato è quello di centralizzare maggiormente il controllo sulla spesa «per ottenere efficienza e risparmi», anche se per ora, precisano fonti di via Arenula, non c'è ancora nulla di definito su questo capitolo.

La guardasigilli ha parlato anche del ddl sul sovraindebitamento - Siccome ogni ministro aveva ricevuto dal presidente del Consiglio Mario Monti l'incarico di fare i compiti a casa, Paola Severino ha illustrato dettagliatamente, nella riunione 'seminariale' del Governo, le prossime scadenze in materia di giustizia. A partire dalle misure contro il sovraffollamento penitenziario, già all'esame della Camera nel ddl sulla depenalizzazione, la messa alla prova e le misure alternative al carcere, e da quelle contro la corruzione, votate faticosamente dalla Camera e ora sottoposte al vaglio del Senato, che pure finora non ha mostrato una fretta eccessiva di condurre in porto il provvedimento. La guardasigilli ha parlato anche del ddl sul sovraindebitamento, attualmente in commissione alla Camera.

Alleggerire il carico degli uffici giudiziari - Ma l'obiettivo degli obiettivi, quando si parla di giustizia, è quello di alleggerire il carico degli uffici giudiziari: dopo le misure adottate con il decreto sviluppo, finalizzate a non creare nuovo arretrato (filtro in appello, revisione della legge Pinto) ora si pensa a misure per abbattere l'arretrato civile attualmente accumulato nelle Corti d'Appello e in Cassazione. Sempre nello stesso ambito di interventi, il ministro Severino avrebbe parlato anche di misure allo studio per migliorare il processo civile telematico.

Gasparri: Sul tema c'è tanto da fare - «Bisogna approvare la legge sulla corruzione con le necessarie modifiche, approvare anche quella sulle intercettazioni e la norma sulla responsabilità civile dei giudici nel testo varato dalla Camera. Inoltre bisogna adattare i provvedimenti sulle sedi giudiziarie ai pareri parlamentari, calpestati dal ministro Severino. E sentire in Senato come la Severino si giustifica per lo scandalo sulle visite in carcere ai boss. Sulla giustizia c'è molto da lavorare. Purtroppo con un ministro succube di Ingroia e poco adatto al ruolo». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.