12 ottobre 2025
Aggiornato 15:00
Polemica per le parole del Premier

Alfano da Monti, incidente chiuso?

I falchi del partito scalpitano ma imboccare la via del voto anticipato - è il ragionamento di Berlusconi - non sarebbe conveniente alla prova dei fatti. Casini: Monti per nulla preoccupato della tenuta della maggioranza. Gasparri: Tecnici riconoscano loro bilancio fallimentare

ROMA - Lo strascico delle polemiche dopo la frase di Monti sullo spread a 1200 «se il precedente governo fosse ancora in carica» accompagna l'incontro di oggi pomeriggio tra il premier e il segretario del Pdl Angelino Alfano. Ma non peserà sugli esiti del confronto perchè l'incidente, per lo meno per Silvio Berlusconi, è chiuso. Dopo le scuse telefoniche del premier e le precisazioni di Palazzo Chigi l'irritazione del Cavaliere si è stemperata, anche se nel partito non mancano reazioni forti. Alfano, dunque, si presenterà a Monti con un punto fermo, dettato, pare, dallo stesso Berlusconi nel vertice di ieri sera a Palazzo Grazioli: le elezioni anticipate non sono la soluzione, il Cavaliere non è affatto convinto di una eventuale sfiducia a Monti.

I falchi del partito scalpitano ma imboccare la via del voto anticipato - è il ragionamento di Berlusconi - non sarebbe conveniente alla prova dei fatti. Certo in molti, dentro il Pdl, chiedono che il Professore si dia una regolata. Lo stesso vice presidente dei senatori azzurri Gaetano Quagliariello spiega che al vertice si è parlato del 'caso Monti' che «non può sparare sulla sua maggioranza» perché senza l'appoggio «responsabile» del Pdl il suo governo non ci sarebbe. Insomma, conclude Quagliariello, «cornuti e mazziati è un po' troppo».

Casini: Monti per nulla preoccupato della tenuta della maggioranza - «Non è preoccupato per nulla, è sereno, serenissimo». Pier Ferdinando Casini descrive così il presidente del Consiglio, Mario Monti, che ha incontrato oggi a palazzo Chigi, rispondendo a chi gli chiede se abbia riscontrato preoccupazione da parte del premier sulla tenuta della maggioranza dopo le fibrillazioni di ieri con il Pdl.

Gasparri: Tecnici riconoscano loro bilancio fallimentare - «Non ho mai avuto un atteggiamento condizionato da preconcetti nei confronti di Monti, a differenza di lui che mostra fastidio verso il Parlamento e la democrazia. Non so a quanto sarebbe arrivato lo spread se fosse rimasto in carica il governo Berlusconi. E' un esercizio privo di senso e di certezze, che lascio a chi ama le sciocchezze». E' quanto afferma in una nota il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
«So che dopo nove mesi di Monti a Palazzo Chigi la disoccupazione ha superato il 10 per cento, il Pil scende del 2,5 per cento, la produzione industriale crolla dell'8 per cento, la produzione auto precipita del 22,5 per cento, lo spread balla intorno ai 500, punti, i consumi cadono in picchiata ed il turismo perde più del 30 per cento. E queste - sottolinea Gasparri - non sono parole in libertà come quelle di Monti su Berlusconi, sono dati. E ce ne sono tanti altri, tutti negativi. Tutta colpa di Monti? Non lo diciamo. Ma il governo tecnico vanta risultati inversamente proporzionali alla quantità di voti di fiducia ottenuti in Parlamento. Quindi i tecnici si cospargano il capo di cenere, chiedano scusa, ammettano i loro errori e riconoscano il proprio bilancio fallimentare. Noi saremo responsabili, ma loro siamo più umili e meno incapaci. Verrà poi il momento del bilancio, e non faremo sconti».