28 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Centrodestra | La crisi del Pdl

Berlusconi «posticipa» il rientro. Nel Pdl cresce il caos

Sicurezza o platea di «over», è giallo sulla rinuncia del Cavaliere alla convention dei Cristiano Riformisti. Alfano: No alle primarie con Berlusconi in campo. Gasparri: Basta pagliacci e improbabili consiglieri principe. Cicchitto: No a paradossali siglette dello 0,2%

ROMA - A mettere insieme tutti i tasselli, l'unico dato certo che emerge è che Silvio Berlusconi non poteva annunciare la sesta discesa in campo del suo ventennio davanti a una platea composta per metà da simpatici, pazienti e tenaci 'over 65' di un centro anziani della provincia romana in buona parte ignari della destinazione della gita nella Capitale.

L'ex Premier sta valutando luogo e data dell'annuncio - Magari suscitando l'ironia di chi gli rimprovera di non aver saputo accettare il ruolo di pensionato della politica. E infatti, nonostante la sicurezza del Cavaliere avesse già bonificato la sala, presidiato gli ingressi, scelto il parcheggio per le auto, e nonostante l'entourage fosse da ore all'hotel Ergife, Silvio ha deciso di rimandare la discesa in campo. Pare anzi che l'ex premier stia valutando luogo e data dell'annuncio, intenzionato a scegliere in miglior teatro possibile, forse una convention ad hoc, ma soprattutto in attesa dei sondaggi commissionati nelle ultime ore per testare il proprio appeal. Si spera, dalle parti di palazzo Grazioli, migliore di quello attribuito da Ipr al 'Cav VI°' (avrebbe al momento lo stesso gradimento di Angelino). In caso contrario, azzarda qualcuno, Berlusconi potrebbe ripensarci, soprattutto se dovesse contestualmente crescere il timore di ripercussioni sul futuro delle aziende.
Insomma, l'attesa è tutta per le scelte dell'ex premier. Che, intanto, valuta anche nomi e simboli per l'ormai annunciato restyling del Pdl. Non è per nulla certo che il logo sia davvero l'aquilone rivelato dalla stampa, anzi le bozze e le potenziali sigle sono tante e contribuiscono ad aumentare confusione e spaesamento in buona parte della classe dirigente di via dell'Umiltà.

Alfano: No alle primarie con Berlusconi in campo - «Le primarie sono un metodo che condivido e sposo, il metodo migliore per scegliere un candidato che non sia Berlusconi. Con la candidatura di Berlusconi posso dire per certo che non c'è bisogno di primarie». Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano, arrivando alla convention dei Cristiano-riformisti.
A chi gli chiede se resterà segretario del Pdl, ha replicato: «Io sono stato eletto lo scorso anno e intendo continuare il mestiere di segretario per rafforzare il Pdl».

Gasparri: Basta pagliacci e improbabili consiglieri principe - «Questi improvvisatori vanno messi alla porta, oggi dico queste cose senza fare i nomi e i cognomi, la prossima volta li farò. Basta con i pagliacci che inquinano il dibattito e che non hanno ruoli nel partito, siamo stufi con improbabili consiglieri del principe». Lo ha detto il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri parlando alla convention dei Cristiano riformisti.

Cicchitto: No a paradossali siglette dello 0,2% - Il futuro «va affrontato con un grande partito, non con paradossali e grottesche sigle e siglette di personaggi in cerca d'autore che possono avere lo 0,2 o 0,3%. Bisogna fare il tesseramento, cosa a cui molti guardano con snobismo, perché questo serve a coprire i tagli del finanziamento». Lo ha detto il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
«La ricandidatura di Berlusconi implica da parte di tutti estrema serietà di approccio, di confronto e scontro politico. Lo scontro politico possiamo affrontarlo mettendo vicino a Berlusconi un grande partito e un segretario, Alfano, che lo guidi sul terreno del cambiamento. L'antipolitica la si affronta non solo con i nuovi mezzi di comunicazione, ma anche con i mezzi tradizionali, con cui la gente vede chi fa politica, fatemelo dire agli innovatori».