18 marzo 2025
Aggiornato 20:30
Scontro Governo-Partiti

Giustizia, rinviato il taglio dei Tribunali

E' stata una riunione molto tesa quella fra il ministro della Giustizia Paola Severino e gli «sherpa» dei gruppi parlamentari di maggioranza. Contestato il criterio dei tre Tribunali per ciascun distretto

ROMA - E' stata una riunione molto tesa quella fra il ministro della Giustizia Paola Severino e gli 'sherpa' dei gruppi parlamentari di maggioranza (presenti Enrico Costa del Pdl, Andrea Orlando del Pd e Roberto Rao dell'Udc) sul tema del decreto legislativo che dovrebbe portare a termine il riordino degli uffici giudiziari con il taglio dei Tribunali minori.

DOBBIAMO DIALOGARE ANCORA - Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, la guardasigilli avrebbe incassato un netto altolà sia sui criteri proposti per la razionalizzazione degli uffici giudiziari sia sul percorso politico proposto. «Dobbiamo dialogare ancora», ha sottolineato non a caso Costa dopo la riunione.
Il provvedimento era in predicato per il varo immediato nel Consiglio dei ministri di oggi, dedicato invece, almeno ufficialmente, all'impugnazione di alcune leggi regionali. La revisione della geografia giudiziaria sarà affrontata, hanno fatto sapere fonti governative, in un prossimo Consiglio dei ministri che dovrà varare il nuovo decreto sulla spending review.

ENORMI LE RESISTENZE LOCALISTICHE - Il taglio dei Tribunali è uno dei provvedimenti che storicamente nessun Governo di origine parlamentare è riuscito a varare, perché crea enormi resistenze localistiche: avvocati, Magistrati, sindacati del personale, amministratori locali tendono naturalmente a opporsi alla chiusura di uffici pubblici che rappresentano una risorsa territoriale importante. La Severino ha proposto ai partiti della maggioranza il criterio omogeneo dei tre Tribunali per ciascun distretto di Corte d'Appello, che porterebbe ad un taglio di 36 uffici giudiziari. Un criterio «paradossale», per le forze politiche, perché lascerebbe aperti uffici giudiziari piccoli e costringerebbe alla chiusura di più di un Tribunale «medio».

SI PARTE DAL TAGLIO DI 36 TRIBUNALI - Ma un altro problema non trascurabile è rappresentato dal percorso proposto dalla guardasigilli. Teniamo fermo questo criterio, avrebbe proposto, poi trattiamo sui numeri (partendo dal taglio di 36 Tribunali) nel corso dell'elaborazione del parere delle commissioni. Ma questo spaccherebbe i gruppi parlamentari, frammentati dalle esigenze localistiche dei diversi territori, cui deputati e senatori sono per forza di cose molto sensibili e «aprirebbe un mercato delle vacche, ma noi al gioco delle parti non ci stiamo», hanno osservato gli interlocutori della Severino. Tutto rinviato quindi: la richiesta dei gruppi è quella di blindare da subito i criteri e i numeri. «Il ministro - racconta una fonte parlamentare - si è riservato di approfondire». E il decreto legislativo in Consiglio dei ministri per oggi non ci è arrivato.