24 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Riforme Costituzionali

Alfano: Se non passa il presidenzialismo, ok a bozza originaria

Il Segretario del PDL: Percorrere almeno possibilità di realizzarla. Berlusconi: Stiamo negoziando, abbiamo buone speranze. La Russa: Pd primo a introdurre modifica a intesa. Cicchitto: Colle autorevole ma piena autonomia Parlamento. Gasparri: Dopo Senato federale, presidenzialismo

ROMA - Se la proposta del Pdl di una riforma in senso semipresidenziale non dovesse passare, il Pdl è pronto a tornare alla bozza di accordo originaria. E' quanto ha precisato il segretario del Pdl, Angelino Alfano.
«In merito alla proposta di elezione diretta del presidente della Repubblica da parte dei cittadini, pur nel rispetto delle preoccupazioni espresse dal Capo dello Stato, ritengo necessario - ha sottolineato - chiarire alcune posizioni utili a dissipare ogni dubbio in materia. Sottolineata la sovranità del Parlamento, a cui spetta il ruolo esclusivo di discutere legittime proposte di legge e di legiferare nel quadro di un corretto e democratico confronto tra forze politiche, ribadisco quanto più volte affermato. E cioè che, nell'ambito delle riforme costituzionali, qualora il nostro progetto di elezione diretta del presidente della Repubblica da parte dei cittadini non dovesse avere consenso, saremmo pronti a tornare alla bozza originaria».
«Ricordo inoltre - ha aggiunto Alfano - che l'elezione diretta del presidente della Repubblica è materia trattata e studiata da oltre dieci anni e proprio adesso, per una congiuntura temporale favorevole e per un'esigenza di rappresentatività migliore che i cittadini potrebbero esprimere, crediamo si debba almeno percorrere la possibilità di realizzarla. Questa nostra proposta rientra, pertanto, nello spirito di un quadro di riforme potenzialmente condivise».

Berlusconi: Stiamo negoziando, abbiamo buone speranze - Le riforme istituzionali sono «quello che io sto cercando di fare», con «buone speranze» di poter ottenere gli obiettivi perseguiti. Lo ha detto a Bruxelles il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, parlando a margine di una riunione del Ppe, in vista del vertice Ue sulla crisi dell'Eurozona.
«Ho fatto un passo indietro dal governo perché con questa Costituzione non si può governare il paese», ha osservato Berlusconi, aggiungendo: «Stiamo tentando, e la legge come sapete è all'attenzione del Senato: abbiamo ottenuto che il primo ministro possa nominare e rimuovere i ministri, e che sia un solo ramo del Parlamento ad approvare le leggi. E abbiamo, credo - ha proseguito il fondatore del Pdl - buone possibilità di approvare anche l'elezione diretta del presidente della Repubblica».
«Sugli altri due punti - ha aggiunto Berlusconi - stiamo ancora trattando: parliamo cioè di una diversa composizione della Corte Costituzionale e della possibilità per il governo di decidere in proprio sulla sussistenza dei requisiti di urgenza e necessità per l'adozione dei decreti legge».
Quanto alla legge elettorale, il presidente del Pdl ha osservato: «Anche questa è in discussione, e abbiamo qualche speranza».

La Russa: Pd primo a introdurre modifica a intesa - «Il ragionamento molto autorevole del Presidente della Repubblica si fonda sulla esistenza di una intesa a suo tempo annunciata dal presidente Vizzini. Nella realtà non è mai stato evidentemente rappresentato correttamente al presidente Napolitano che 'l'intesa Vizzini' prevedeva solo il minimo comune denominatore tra le posizioni dei vari partiti. Tale livello di decisione resta in ogni caso un impegno che il Pdl onorerà». Lo ha dichiarato in una nota Ignazio La Russa, coordinatore nazionale del Pdl.

Cicchitto: Colle autorevole ma piena autonomia Parlamento - «Al di là della costituzione del governo tecnico non verificato dal corpo elettorale e fondato su una maggioranza atipica, tutte le autorità politiche e istituzionali del Paese hanno riconosciuto che esiste, e non potrebbe essere diversamente, una piena autonomia di determinazione delle forze politiche in Parlamento rispetto alle riforme istituzionali e alla legge elettorale». E' quanto ha dichiarato in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.

Gasparri: Dopo Senato federale, presidenzialismo - «Sulle riforme con il voto di ieri il Senato ha dato una chiara indicazione di rotta in senso federale, confermando allo stesso tempo le intese per la riduzione dei parlamentari ed il superamento del bicameralismo perfetto. Ora si deve passare all'elezione diretta da parte dei cittadini del presidente della Repubblica, affinché conti la gente e non dominino i Palazzi della politica». Lo dichiara in una nota il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.