28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Media | Nomine RAI

Rai, Bersani: Voteremo Tarantola, ma non indichiamo i nostri

Il Segretario del PD al convegno della FIOM: Serve modifica della governance, ma impossibile a legge vigente. Passera: Banchiera al vertice può garantire indipendenza. Butti (Pdl): Governo vuole governarla? Preoccupa. Merlo (Pd): Svilito il ruolo della Vigilanza

ROMA - Il Pd voterà Anna Maria Tarantola come presidente Rai, ma non indicherà i nomi dei propri consiglieri nel Cda di viale Mazzini. Lo ha detto il segretario democratico, Pierluigi Bersani, arrivando ad un convegno della Fiom.
«Abbiamo sempre detto che di fronte a nomine pertinenti e credibili da parte del governo non avremmo fatto mancare i nostri nomi, e mi pare che le scelte del governo abbiano profili di serietà. Ma - ha aggiunto Bersani - non indicheremo i nostri nomi perchè i partiti non devono partecipare alla governance».
Quanto alle modifiche alla governance, a legislazione vigente, proposte ieri sera da Mario Monti, Bersani è netto: «Apprezzo il coraggio e la buona volontà, ma la nostra posizione è sempre la stessa. A legislazione vigente non può esserci una governance seria». E attualmente «il modello di governance non è in grado di reggere alle prospettive industriali dell'azienda. Non esiste al mondo un'azienda seria che abbia una simile governance».

Passera: Banchiera al vertice può garantire indipendenza - Una banchiera al vertice della Rai «può garantire governance, indipendenza e può tirar fuori tutte le energie che l'azienda ha dentro di sé e non ha potuto ancora valorizzare pienamente». E' quanto ha detto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera rispondendo a chi, al termine del convegno dei giovani di Confindustria, gli ha chiesto cosa pensasse della designazione di Anna Maria Tarantola, vice direttore generale della Banca d'Italia, alla presidenza Rai.

Fini a Monti: Apprezzamento per qualità delle nomine - Apprezzamento «per la qualità delle nomine Rai» è stata espressa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, al presidente del Consiglio Mario Monti. Si tratta di «personalità di alto livello manageriale che possiedono autonomia e indipendenza», ha osservato Fini secondo quanto riferiscono fonti della presidenza della Camera.

Butti (Pdl): Governo vuole governarla? Preoccupa - Il capogruppo Pdl in commissione di Vigilanza sulla Rai, Alessio Butti, esprime «una concreta preoccupazione: il governo vuole forse governare la Rai?».
«Ho letto con stupore e preoccupazione - afferma in una dichiarazione - l'articolato comunicato del governo in merito alla nomina dei vertici Rai. Fermo restando l'elevato profilo delle persone indicate, verso le quali non nutro alcun tipo di pregiudizio, desidero ragionare su tre questioni. La prima riguarda il fatto che sia perlomeno irrituale indicare un direttore generale, che come tutti sanno dovrebbe essere scelta del cda, come Luigi Gubitosi che è un dipendente del Tesoro e, quindi, di fatto esercita il controllo del governo sull'azienda. La seconda - prosegue Butti - verte sul fatto che per modificare le competenze non è sufficiente intervenire sullo Statuto della Rai, ma sul Testo Unico della televisione che è il 177 del 2005, specificamente all'articolo 49. La terza questione è che le recenti sentenze della Corte in materia di governance dicono che questo controllo non può e non deve esserci. Allora diventa palese una sequela di contraddizioni. La presidente nominata è vicedirettrice di Bankitalia e il dg è indicato dal Tesoro».

Merlo (Pd): Spiazzato dalle nomine, svilito il ruolo della Vigilanza - Sulle nomine Rai «sono rimasto spiazzato. La legge dice che 7 membri su 9 del cda votano il direttore generale. Ieri abbiamo appreso che il dg è già nominato e il presidente già indicato. Questo vuol dire che c'è stato di fatto un commissariamento dell'azienda. Questa nomina ha svilito il ruolo della Commissione di Vigilanza. Dopodichè, massimo apprezzamento per i nominati, vedremo come si comporteranno nel concreto». Lo ha detto il vicepresidente della commissione di Vilanza Rai, Giorgio Merlo (Pd) a Tgcom24.