Napolitano: La corruzione cresce perchè la politica è ridotta ad affare
Il Capo dello Stato in una intervista al direttore della Gazeta Wyborcza pubblicata stamani da Repubblica: Nessuno pensa che la vita pubblica sia un idillio. Si sono persi ideali e principi morali
ROMA - «Non tutti i partiti sono da mettere sullo stesso piano ma l'atmosfera generale è che la politica è diventata troppo contesa per il potere, disbrigo di affari correnti, personalismi e questo è un clima nel quale può prosperare la corruzione». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una intervista al direttore della Gazeta Wyborcza pubblicata stamani da Repubblica e dal quotidiano polacco.
Napolitano ha aggiunto che «nessuno di noi pensa alla vita pubblica come a un idillio. Alcuni rischi, alcune sorgenti di corruzione non sono eliminabili. Ma certamente possono essere seriamente limitate le dimensioni e l'ampiezza».
Si sono persi ideali e principi morali - Secondo Napolitano contro il fenomeno della corruzione, alimentata da una politica che ha perso i valori, è necessario «rafforzare i controlli e le sanzioni».
«Tuttavia - precisa il presidente - una questione io sento molto in Italia: la corruzione si estende anche perchè l'attuale modo di fare politica ha perso la forza degli ideali, i principi morali e la dimensione culturale».
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