Berlusconi e l'idea pazza sull'euro: Scherzavo
L'ex Premier: Qualcuno ha finalità diverse da quelle di informare. Bersani: A Monti ho detto che servono margini sul bilancio. Gasparri: Perché sostenere un Governo in affanno? Cicchitto: Monti dia battaglia in Europa, Pdl-Pd lo sostengono
ROMA - La proposta di stampare euro in Italia, senza il consenso della Bce, era solo una «battuta» ed è «grave» che sia stata «scambiata per una proposta». Lo ha detto Silvio Berlusconi in una dichiarazione: «Che una battuta - detta, tra l'altro, 'intra moenia' con ironia e col sorriso - venga scambiata per una proposta, è cosa certamente grave per chi dice di fare informazione politica».
«Ma è addirittura preoccupante - ha aggiunto - che venga presa a pretesto per costruirci sopra teorie stravaganti su presunte mie prossime 'mosse', o per inventare una nuova linea politica mia o del PdL. Non è bastato che io stesso la definissi 'un'idea pazza' per chi evidentemente persegue finalità diverse da quelle di informare».
Bersani: A Monti ho detto che servono margini sul bilancio - L'Italia ha bisogno di maggiori «margini» sui conti pubblici per fronteggiare la crisi, e l'Europa decide di allentare i vincoli per tutti o «bisogna porre un problema italiano». Il segretario Pd Pier Luigi Bersani, in visita nelle zone colpite dal terremoto, ha risposto così a YouDem Tv a proposito della crisi economica. In generale, ha spiegato, «nei prossimi 15-20 giorni devono venire fuori tre cose a livello europeo: primo la Grecia, bisogna evitare l'uscita dall'euro della Grecia; secondo, le banche spagnole, bisogna evitare il contagio; terzo, allestire un fondo di garanzia comune europeo per una quota del debito, lo chiediamo da tempo e pare che comincino a convincersene anche altri, è una misura per fare abbassare i tassi e caricare di meno sulla finanza pubblica e quindi sul welfare e sul lavoro, questo può consentire di riprendere un po'».
«Naturalmente - ha aggiunto - poi c'è un problema italiano, ho detto più volte a Monti che o arriva uno 'slargo' europeo, o dobbiamo porre un problema italiano: c'è troppa recessione, dobbiamo avere dei margini per fronteggiarla. In questo mese credo che si deciderà tutto questo».
Gasparri: Perché sostenere un Governo in affanno? - Che senso ha sostenere un «governo in affanno»? Lo chiede il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, spiegando che «il problema non è staccare la spina. Ma controllare se la spina è attaccata ad una presa che dà energia. A differenza di altri amici - ha aggiunto - credo sia doveroso ricordare che Enrico Letta, D'Alema e altri dimostrando temerario sprezzo nell'abuso di non eccelse riserve cerebrali dissero che le dimissioni di Berlusconi avrebbero causato la diminuzione dello spread di cento, trecento, un trilione di punti. Questi campioni di ignoranza e malafede dovrebbero andare a nascondersi. L'Europa è al disastro. Lo ammettono anche gli eurocrati finti illuministi veri ottusi che quel disastro hanno causato».
Adesso, ha aggiunto, «Monti critica la Merkel per le stesse ragioni, tardivamente colte, che aveva espresso Berlusconi. Forse i toni sono più contenuti, ma la sostanza è la stessa. Allora chi ha torto e chi ha ragione? Bankitalia dice: troppe tasse. Il governo non si occupa di debito pubblico e mostra imperizia su troppe cose. Fino a quando sopportare? Venendo da percorsi politici solidi non partecipo alla gara a chi la spara più grossa, la più facile. Pur non sposando l'estremismo ed evitando bizzarrie mi chiedo come e perché sostenere un governo in affanno e un'Europa suicida. Forse finirò nel registro dei cattivi aperto a Palazzo Chigi. Ma la cosa non mi preoccupa».
Cicchitto: Monti dia battaglia in Europa, Pdl-Pd lo sostengono - Il problema che minaccia le economie europee è il «rigorismo eccessivo» delle politiche Ue e della Bce, il presidente del Consiglio Mario Monti dovrà battersi contro questa linea e potrà contare sul sostegno sia del Pdl che del Pd, d'accordo su questo punto. Lo ha detto il presidente dei deputati Pdl Fabrizio Cicchitto: «Alcuni autentici imbecilli (per carità di patria non ricorderemo i loro nomi), influenzati da una ossessiva campagna mediatica, sostenevano che già il solo fatto di eliminare il governo Berlusconi avrebbe comportato la diminuzione dei mitici spread da 100 a 300 punti. Con Monti, e non per sua responsabilità, il saliscendi degli spread è identico a quello dell'ultima e più travagliata fase del governo Berlusconi».
«I problemi - ha aggiunto Cicchitto - sono tutti sul tavolo,dal rigorismo eccessivo di tutta la politica della Ue, al ruolo della Bce, agli eurobond, al ruolo del fondo salva-Stati. Ciò pone a Monti un problema politico di non poco conto. Infatti l'esigenza di una aperta battaglia in sede Ue è forse l'unico punto di non poca importanza su cui sono d'accordo sia il Pdl sia il Pd. Ciò dà a Monti il retroterra politico interno per condurre una seria battaglia a livello internazionale».
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