18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Cristianesimo | Viaggi Apostolici

Il Papa a Milano, festa da 1 milioni di fedeli

Il viaggio di Benedetto XVI nella diocesi ambrosiana, che arriva 28 anni dopo l'ultimo dei due passaggi di Giovanni Paolo II, coincide infatti con il settimo Incontro mondiale delle famiglie. Numeri senza precedenti. Obiettivo è svolta «culturale» mondiale

MILANO - Inizia oggi a Milano la visita più lunga di un pontefice in una città italiana. Tre giorni fitti di appuntamenti che porteranno in città un milione di persone con delegazioni da 153 Paesi. Il viaggio di Benedetto XVI nella diocesi ambrosiana, che arriva 28 anni dopo l'ultimo dei due passaggi di Giovanni Paolo II, coincide infatti con il settimo Incontro mondiale delle famiglie, dedicato questa volta al tema «La famiglia, il lavoro e la festa». Si tratta di «grande evento» anche dal punto di vista civile, visto che è stato necessario nominare il prefetto, Gian Valerio Lombardi, commissario straordinario. Solo per la sicurezza sono già state mobilitate 10mila persone tra appartenenti alle Forze dell'ordine e volontari. Numeri senza precedenti per Milano, chiamata a una sorta di prova generale dell'Expo 2015.

Sarà però soprattutto una grande festa religiosa che mira a promuovere una riflessione collettiva sulla necessità di conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e di recuperare il senso vero della festa. Per Benedetto XVI l'organizzazione del lavoro di oggi, «pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo», contribuiscono infatti a «disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico». Il Papa lo ha scritto già nel 2010 in una lettera che annunciava le date dell'Incontro, ma ieri lo hanno ribadito da Milano anche i cardinali Dionigi Tettamanzi e Angelo Bagnasco.

«La precarietà strutturale, in cui i giovani si trovano a vivere in molte parti del mondo - ha osservato Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano -, costituisce di fatto una pesante ipoteca sul futuro delle famiglie e, di riflesso, della società». Una critica all'attuale organizzazione del lavoro che ha toccato anche il tema delle disparità salariali. «Non si devono forse denunciare - si è poi chiesto - discriminazioni inaccettabili, perché oltre i limiti della giustizia, anche nell'ambito della retribuzione economica e delle pensioni? Certo, c'è una giustizia 'distributiva', ma, proprio perché 'giustizia', ha dei limiti, oltrepassati i quali si trasforma in un'ingiustizia scandalosa».

Sulla stessa linea il presidente della Cei Bagnasco, per il quale «non si tratta solamente di sostenere l'istituto famigliare, urge anche ricuperare la 'cultura della famiglia', vale a dire un modo di pensare comune, dove la bellezza e la dignità della famiglia naturale siano percepiti come il nucleo generatore dell'umano e del vivere insieme». Una cultura, ha proseguito, «che guardi con particolare stima alla famiglia fondata sul matrimonio».

Il Santo Padre atterrerà all'aeroporto di Linate alle 17 e mezz'ora dopo saluterà la città in Piazza del Duomo da dove raggiungerà in auto la Scala per assistere a un concerto organizzato in suo onore. Sabato mattina, nella cattedrale milanese, è previsto l'incontro con i religiosi e le religiose, seguito dal trasferimento allo stadio San Siro per vedere i giovani cresimati e cresimandi. Nel pomeriggio il Papa rientrerà in Arcivescovado, sua 'base' milanese per tutti e tre i giorni, per un saluto alle autorità civili. La serata è invece dedicata alla Festa delle Testimonianze sulla pista dell'aeroporto di Bresso all'interno del Parco Nord, dove è stato allestito un palco-altare grande quanto una chiesa.

Il momento più importante della tre giorni, sempre al campovolo, è la Santa Messa che Benedetto XVI celebrerà domenica mattina davanti a un milione di fedeli. Il rientro a Roma è previsto alle 17,30 dopo una colazione con cardinali, vescovi e alcune famiglie in arcivescovado oltre al doveroso tributo, nella sala del trono, agli organizzatori della visita.