3 maggio 2024
Aggiornato 13:00
Messa solenne di Pentecoste celebrata questa mattina a San Pietro

Il Papa: La Chiesa deve vivere in verità e unità

Il Pontefice invoca lo Spirito Santo: «Vieni fra noi, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore...!». San Giovanni d'Avila, Ildegarda Bingen dottori della Chiesa

CITTÀ DEL VATICANO - «Cari amici, dobbiamo vivere secondo lo Spirito di unità e di verità, e per questo dobbiamo pregare perché lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire nostre verità, e ad accogliere la verità di Cristo trasmessa nella Chiesa». Papa Benedetto XVI rivolto un appellò alla vita in «unità e verità» della Chiesa, in occasione della Messa solenne di Pentecoste celebrata questa mattina a San Pietro, attorniato da tutti i Cardinali e Vescovi presenti oggi a Roma e in Vaticano.

Il dono dello Spirito Santo - «Il racconto lucano della Pentecoste ci dice che Gesù prima di salire al cielo chiese agli Apostoli di rimanere insieme per prepararsi a ricevere il dono dello Spirito Santo. Ed essi si riunirono in preghiera con Maria nel Cenacolo nell'attesa dell'evento promesso. Raccolta con Maria, come al suo nascere - ha esortato Papa Ratzinger dall'altare maggiore della Basilica vaticana - la Chiesa anche quest'oggi prega: 'Veni Sancte Spiritus'! Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore...! Amen».
«Il mistero della Pentecoste - ha detto ancora Ratzinger con voce ferma - costituisce il battesimo della Chiesa. E' un evento che le ha dato, per così dire, la forma iniziale e la spinta per la sua missione. E questa 'forma' e questa 'spinta' sono sempre valide, sempre attuali. E si rinnovano in modo particolare mediante le azioni liturgiche. Stamani vorrei soffermarmi su un aspetto essenziale del mistero della Pentecoste, che ai nostri giorni conserva tutta la sua importanza. La Pentecoste è la festa dell'unione, della comprensione e della comunione umana. Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l'uno all'altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, e le distanze geografiche sembrano sparire, la comprensione e la comunione tra le persone è spesso superficiale e difficoltosa».

La Chiesa luogo di unità e Verità - Nell'invitare a riflettere sul Vangelo di Giovanni riguardo la Pentecoste («Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità (Gv 16,13)»), Papa Benedetto ha sottolineato come «qui Gesù, parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos'è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell'unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio io, ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga».
E «allora, quando io parlo, penso, agisco come cristiano - ha ammonito il Pontefice - non lo faccio chiudendomi nel mio io, ma lo faccio sempre nel tutto e a partire dal tutto: così lo Spirito Santo, Spirito di unità e di verità, può continuare a risuonare nei cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi e ad accogliersi a vicenda».

San Giovanni d'Avila, Ildegarda Bingen dottori della Chiesa - «Sono lieto di annunciare che il prossimo 7 ottobre, all'inizio dell'Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi, proclamerò san Giovanni d'Avila e santa Ildegarda di Bingen Dottori della Chiesa universale». Lo ha annunciato papa Benedetto XVI parlando ai fedeli radunati in piazza San Pietro prima della recita del Regina Caeli.
I 'dottori della Chiesa' sono personalità che hanno offerto nel corso della loro vita un insegnamento fondamentale nella storia della comunità cristiana. «Questi due grandi testimoni della fede - ha spiegato il pontefice - vissero in periodi storici e ambienti culturali assai diversi. Ildegarda fu monaca benedettina nel cuore del Medioevo tedesco, autentica maestra di teologia e profonda studiosa delle scienze naturali e della musica. Giovanni, sacerdote diocesano negli anni del rinascimento spagnolo, partecipò al travaglio del rinnovamento culturale e religioso della Chiesa e della compagine sociale agli albori della modernità. Ma la santità della vita e la profondità della dottrina li rendono perennemente attuali: la grazia dello Spirito Santo, infatti, li proiettò in quell'esperienza di penetrante comprensione della rivelazione divina e di intelligente dialogo con il mondo che costituiscono l'orizzonte permanente della vita e dell'azione della Chiesa».
«Soprattutto alla luce del progetto di una nuova evangelizzazione, alla quale sarà dedicata la menzionata Assemblea del Sinodo dei vescovi, e alla vigilia dell'Anno della Fede, queste due figure di Santi e Dottori - ha detto ancora papa Ratzinger - appaiono di rilevante importanza e attualità. Anche ai nostri giorni, attraverso il loro insegnamento, lo Spirito del Signore risorto continua a far risuonare la sua voce e ad illuminare il cammino che conduce a quella Verità che sola può renderci liberi e dare senso pieno alla nostra vita».