20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Giustizia | Caso Lusi

Lusi: Bersani, inaccettabile mettere tutto nel mucchio

Il leader del PD: Servono nuove norme finanziamento partiti. Da Neri terza richiesta a Enzo Bianco dei bilanci Dl. Marini: Mai ricevuto né tanto né poco. Ex Dl: Basta confusione, da noi uso legittimo di risorse

ROMA - «Sulla vicenda Lusi si leggono cose inaccettabili. Tutti gli accertamenti devono essere fatti. Certamente c'è assoluto bisogno di norme nuove sul finanziamento ai partiti. Le stiamo proponendo e già si stanno ottenendo risultati concreti in Parlamento. Questi risultati sono coerenti con l'impostazione che il Pd ha assunto fin dal primo giorno della sua fondazione, dandosi regole di trasparenza e di controllo anche quando tali regole non erano previste da leggi assolutamente carenti e imperfette. Detto questo, non si può disperdere una fondamentale distinzione: un conto è avere utilizzato risorse per l'attività politica, tutt'altro conto è averle distorte a fini personali. Mettere tutto nel mucchio, come da qualche parte si sta facendo, è veramente ingiusto e inaccettabile». Lo ha affermato, in una dichiarazione, il segretario del Pd Pierluigi Bersani.

Da Neri terza richiesta a Enzo Bianco dei bilanci Dl - Terza richiesta di Luciano Neri al presidente dell'Assemblea federale della Margherita Enzo Bianco della copia dei bilanci Dl al centro dello scandalo Lusi.
«Caro Presidente - è scritto in una nuova lettera del parisiano Neri a Bianco - sono a richiedere nuovamente e formalmente copia dei bilanci di Dl-La Margherita relativi agli ultimi anni. Si tratta della terza richiesta dopo le precedenti avanzate nei mesi di febbraio e marzo 2012, rispetto alle quali non ho avuto alcuna risposta. Inoltre, considerato che a tutt'oggi è del tutto indefinito il quadro dei componenti dell'Assemblea Federale Dl-La Margherita, ti chiedo di inviarmi in tempi strettissimi copia ufficiale della lista completa dei componenti dell'assemblea stessa, con relativi riferimenti postali, e-mail e telefonici. Questo anche in considerazione del fatto che la lista in mio possesso - formalmente inviata dalla segreteria DL - La Margherita - è costituita da 398 componenti, diversamente da quella da te e Rutelli menzionata che, invece, sarebbe costituita da soli 200 componenti. Essendo la terza volta in tre mesi che formalmente e correttamente, in qualità di componente dell'Assemblea Federale, avanzo queste richieste, mi permetto di sollecitare, per il ruolo che ricopri, la dovuta risposta in tempi brevi».

Marini: Mai ricevuto né tanto né poco - «Leggo sui giornali che la segretaria del senatore Lusi, rispondendo ai magistrati che la interrogavano sui finanziamenti concessi dalla Margherita ai suoi dirigenti, a partire dal 2007, abbia detto 'per Marini c'è ben poco'. Premesso che, più volte, ho detto di ritenere legittimi i finanziamenti ad attività e iniziative politiche, chiarisco che quell'affermazione è falsa». E' quanto afferma in una nota il senatore Franco Marini.
«Per Marini non c'è niente, né tanto né poco, né direttamente né indirettamente, come del resto affermato dallo stesso Lusi nel suo primo incontro con la Giunta per le Elezioni e le Immunità del Senato», conclude l'ex presidente del Senato.

Ex Dl: Basta confusione, da noi uso legittimo di risorse - «L'inchiesta nei confronti del senatore Lusi riguarda un'enorme sottrazione di fondi a danno della Margherita per fini di arricchimento privato. E' intollerabile confondere questa vicenda, i cui contorni giudiziari sono ormai chiari, con l'uso pienamente legittimo di risorse destinate a un partito per svolgere attività politica». Lo dichiarano in una nota i parlamentari Enzo Bianco, Rosy Bindi, Giampiero Bocci, Giuseppe Fioroni, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Antonello Giacomelli, Enrico Letta, Ermete Realacci, Francesco Rutelli.
«Noi che ci vediamo coinvolti sui giornali, peraltro con voci e cifre attribuite e determinate dallo stesso Lusi - continuano - rivendichiamo di aver sempre agito perché i fondi destinati alla politica fossero usati esclusivamente per svolgere attività politiche. Era nostro diritto, anzi nostro dovere svolgere queste attività. Nostro, come dei dirigenti di qualsiasi altro partito. Lo abbiamo fatto in coerenza con gli obiettivi e gli ideali per cui era nata la Margherita. E ovviamente senza alcun vantaggio o interesse personale».
«Non accetteremo che in nessuna forma i nostri nomi vengano associati ad accuse e a comportamenti che sono agli antipodi della nostra storia politica e personale. A questo fine abbiamo incaricato i legali della Margherita di tutelarci da ogni forma di indebito coinvolgimento», concludono.