26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Riforme Costituzionali

Riforme, rush finale al Senato: si Commissione entro il 30

Slitta l'esame del bicameralismo. Nessun inghippo: come hanno chiarito sia il Pd Enzo Bianco che il Pdl Gaetano Quagliariello, «l'accordo politico è ben chiaro e saldo, come dimostra l'approvazione senza intoppi del taglio del numero dei parlamentari di ieri»

ROMA - Rush finale delle riforme costituzionali al Senato: in prima commissione, infatti, oggi verranno votati e approvati, salvo sorprese, tutti gli articoli che compongono la revisione della Carta, tranne due, quelli cioè che riguardano il superamento del bicameralismo perfetto e la 'sfiducia costruttiva' nei confronti del premier. Nessun inghippo, però: come hanno chiarito sia il Pd Enzo Bianco che il Pdl Gaetano Quagliariello, «l'accordo politico è ben chiaro e saldo, come dimostra l'approvazione senza intoppi del taglio del numero dei parlamentari di ieri».

La più grande revisione da quando la Carta è in vigore - Quel che resta da fare, dunque, è «scrivere le norme in maniera corretta e inappuntabile», un «problema normativo che - ha precisato Bianco - verrà affrontato e sciolto nel week end», per arrivare a una approvazione del ddl completo entro la prossima settimana. «Dopotutto - è stato il ragionamento di Quagliariello - stiamo scrivendo quella che, se andrà in porto, è la più grande revisione costituzionale da quando la carta è in vigore. E' giusto fare presto, ma è anche giusto utilizzare tutto il tempo disponibile e dopo tutto la prossima settimana l'Aula di palazzo Madama sarà impegnata con la discussione del ddl lavoro».

L'iter previsto per il ddl costituzionale è lungo - Logico quindi che i senatori abbiano chiesto e ottenuto di poter lavorare anche martedì e mercoledì della prossima settimana, a patto di riuscire a fare un «lavoro pulito», ovvero dar vita a un testo che non debba poi essere modificato. L'iter previsto per il ddl costituzionale è lungo e prevede quattro passaggi parlamentari: meglio scriverlo bene fin dall'inizio, è stata la sintesi dei senatori. Inoltre, Quagliariello ha minimizzato la portata dell'annuncio fatto di recente da Silvio Berlusconi, il quale ha detto che il segretario del Pdl, Angelino Alfano, «presenterà a breve un progetto di revisione completa della Carta». «Può esserci la necessità politica di alzare l'asticella della discussione - ha detto Quagliariello - ma nulla di quel che viene detto o fatto è detto o fatto per non fare quel che stiamo facendo ora».

Nonostante non sia più in maggioranza, della partita riforme vuol essere anche la Lega. Vero che Roberto Maroni oggi è arrivato a mettere in discussione anche la stessa permanenza del Carroccio in Parlamento, ma vero anche che il deputato Giacomo Stucchi, parlando a nome del suo partito, ha annunciato che «se dei cambiamenti si approveranno, a cominciare dalla riduzione del numero dei parlamentari, la Lega Nord non si tirerà indietro e darà come sempre il suo contributo; ma quanto tempo perso in chiacchiere inutili. Se fosse passata a suo tempo la nostra riforma costituzionale avremmo già da tempo ammodernato l'architettura costituzionale e oggi, magari, ne avremmo già goduto i frutti in termini economici e di efficienza».