24 aprile 2024
Aggiornato 09:00
La decisione del Consiglio federale della Lega

Bossi cede, La Padania: «Uniti intorno a Maroni»

L'organo del partito sancisce la vittoria maroniana a circa un mese e mezzo dal Congresso federale in cui verrà decisa la nuova struttura di comando della Lega. Zaia: Maroni è l'uomo giusto. Tosi: Io segretario? Per 5 anni sindaco, poi si vedrà

ROMA - «Uniti intorno a Maroni»: il titolo di prima pagina della Padania oggi conferma la vittoria della linea di Roberto Maroni ormai candidato unico al posto di segretario federale del partito. E il sottotitolo specifica: «Dopo il Consiglio federale: Bossi, io presidente fondatore, lui segretario. Il movimento avrà anche tre vice territoriali, di uno vicario».

La conferma de «La Padania» - La prima della Padania conferma così ufficialmente quanto trapelato ieri: a circa un mese e mezzo dal Congresso federale in cui verrà decisa la nuova struttura di comando della Lega, è Roberto Maroni il leader in pectore. Per l'ex leader Bossi resta la carica di presidente fondatore. Ruolo che, allo stato delle cose, viene fatto notare da chi «tifa» per il rinnovamento, nel Carroccio non esiste e che comunque conterebbe poco o nulla. Eppure Bossi soltanto pochi giorni aveva detto e poi ripetuto che si sarebbe ricandidato «per forza» alla guida della Lega per evitare laceranti divisioni.
Il passo indietro del senatùr, al termine di un braccio di ferro tra i vertici della Lega che dura da settimane, è stato comunicato dallo stesso Bossi.

«Lega unita al Congresso federale» assicura ancora la Padania: «Il Senatùr ha insistito sull'unità del Movimento, perchè soltanto una Lega unita è in grado di vincere la sua battaglia politica e realizzare quel cambiamento rivoluzionario che condurrà alla Padania».
Più concretamente l'organo del Partito non dice chi dovrebbero essere i tre vice «territoriali», ma sui quotidiani oggi per il «vice vicario» insomma il primo dei tre si fa il nome di Luca Zaia, governatore del Veneto, «anche per l'apporto in termini di voti dal Nordest» chiosa Libero secondo cui per la Lombardia «l'homo novus dovrebbe essere Matteo Salvini». Ma circolano anche i nomi di Giancarlo Giorgetti, Giacomo Stucchi e del governatore del Piemonte Roberto Cota.

Zaia: Maroni è l'uomo giusto - «Io sono convinto che Maroni sia l'uomo che ha tutte le caratteristiche per andare a guidare in questa difficile fase la Lega. Ben venga una candidatura unitaria se è rappresentata da Maroni».
E' quanto ha sottolineato il governatore del Veneto, Luca Zaia a chi gli chiedeva un commento sull'indicazione dell'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni come prossimo segretario della Lega Nord.
Sull'esito del congresso della Lega Nord in Veneto, Zaia ha concluso: «Noi speriamo sempre che ci possa essere una candidatura condivisa da tutti, però poi io non mi occupo di questo e spero che si occupa di questo stia trovando una soluzione».

Tosi: Io segretario? Per 5 anni sindaco, poi si vedrà - «Mai fare il passo più lungo della gamba. Sarò sindaco per altri cinque anni. Poi si vedrà. Ora posso pensare alla segreteria della Lega Veneta». In un'intervista al settimanale Chi, in edicola domani, il sindaco di Verona Flavio Tosi ha spiegato così le ragioni per le quali non si è candidato alla successione di Bossi alla guida della Lega.
Tosi rivendica di essere «il sindaco di tutti. Non solo dei leghisti, anzi. Lo sono di più degli altri, che mi hanno votato non credendo nel Carroccio». Quanto agli immigrati, aggiunge: «Noi abbiamo il 13 per cento di cittadini stranieri, 28 mila extracomunitari e ottomila romeni. Gli stranieri onesti che lavorano a Verona stanno bene e sono contenti se mantengo l'ordine. Me lo confermano per strada, al mercato».